“Un filo nero lungo quasi 40 anni lega le stragi fasciste del periodo della strategia della tensione con gli attentati eversivi e terroristici degli anni a seguire fino a quelli attuali che minacciano l'Europa contemporanea. Oggi, come allora, la risposta ferma contro il terrore deve arrivare dalla società civile e dagli apparati di sicurezza dello Stato che, per garantire la sicurezza dei cittadini, non possono venire in alcun modo indeboliti come, purtroppo, è avvenuto in passato ma che, al contrario, vanno rafforzati attraverso una sempre maggiore trasparenza e professionalità degli organi che servono il Paese”. Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.
“Non fu un caso – aggiunge – che negli anni di piombo venne varata la legge di riforma della Polizia di Stato, un momento alto della nostra democrazia che andava nella direzione di rendere più efficiente un sistema ritenuto, per molti versi, inaffidabile e scarsamente pronto a rispondere alle esigenze di sicurezza di quel tempo”.
“Oggi la Cgil – prosegue Tissone – è in prima linea nelle commemorazioni e nel ricordo della terribile strage del 2 agosto 1980 che a Bologna ha cancellato la vita di 85 persone, di molte donne e bambini. Come poliziotti Cgil ci sentiamo pertanto ogni giorno impegnati per difendere la sicurezza della gente e vogliamo farlo non dimenticando mai il sacrificio altissimo di tanti cittadini, magistrati, appartenenti alle forze dell'ordine, sindacalisti e giornalisti che hanno perso la vita così tragicamente”.
“Chi ha responsabilità politiche e di governo – conclude il segretario del Silp – non ha solo il dovere della memoria, ma anche l'obbligo di considerare la sicurezza degli italiani un bene primario da valorizzare e non depauperare, fornendo, come ai tempi della riforma attuata con la legge 121 del 1981, mezzi, strumenti e appostamenti economici adeguati per combattere e vincere le difficili sfide che ci attendono”.