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Tre giorni di presidio in piazza Montecitorio, in concomitanza con la discussione del cosiddetto "decreto dignità" alla Camera, per dire no alla reintroduzione dei voucher in agricoltura, o meglio all'allargamento delle maglie sull'uso dei buoni lavoro che in realtà nel settore esistono già e sono ben regolamentati. Da oggi (martedì 24 luglio) Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil saranno dunque in piazza (dalle 9 alle 14), davanti alla Camera dei deputati, con lavoratori e delegati provenienti da tutta Italia.
I sindacati contestano in particolare la proposta – contenuta nel decreto – di allungare dagli attuali tre a dieci giorni il periodo di uso dei voucher dopo la comunicazione dell'Inps. “Questo non è altro – dicono – che un salvacondotto da dare alle imprese che pagano il lavoro in nero, da mostrare in caso di ispezioni in azienda. Altro che emersione di 50 mila posti di lavoro come è stato detto”. I sindacati sottolineano di aver deciso “di mobilitarci e presidiare la Camera, nei giorni di discussione del decreto, per impedire che si torni a un sistema penalizzante per i lavoratori, la legalità e la tracciabilità", spiegano in una nota Flai, Fai e Uila: "Non accetteremo di tornare indietro, a quando i voucher venivano utilizzati da troppe aziende come salvacondotto da mostrare in caso di ispezioni in azienda”.
Per Ivana Galli, segretario generale della Flai Cgil, “è una vergogna pensare di ridurre la precarietà con norme ad hoc sul lavoro a tempo determinato e sul lavoro somministrato e, contemporaneamente, ampliare l'utilizzo dei voucher rispetto a quanto già previsto dalla normativa, in un settore nel quale il 90 per cento dell'occupazione è stagionale e a chiamata”. Secondo il segretario Flai, questo si tradurrebbe nel “condannare 909 mila lavoratori stagionali a non avere disoccupazione, contributi, maternità, diritti garantiti dal contratto che, tra l'altro, abbiamo firmato un mese fa”.
Il segretario Flai sottolinea che “per le campagne di raccolta che stanno per iniziare, con il ccnl dei lavoratori agricoli appena sottoscritto e i contratti provinciali, ci sono tutti gli strumenti per assumere i lavoratori, seguendo le regole e venendo anche incontro alle imprese in termini di flessibilità”. Per Galli, dunque, considerando “che in agricoltura si assume anche a giornata, ci sono tutti gli strumenti contrattuali per affrontare le campagne estive di raccolta. Prima di pensare a cambiamenti poco chiari, chiediamo a questo governo e ai suoi ministri di far funzionare le norme esistenti”.
“Fino a giovedì saremo in piazza, davanti al Parlamento, in occasione della discussione del dl dignità, con i lavoratori dei settori interessati e delle altre categorie che hanno già aderito”. A dirlo è la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti, annunciando il sostegno della Cgil nazionale alla mobilitazione unitaria promossa dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil contro il ripristino dei voucher nei settori dell’agricoltura, del turismo e negli enti locali. I voucher, ricorda la dirigente sindacale “esistono già, e hanno un perimetro di utilizzo definito e regolamentato. Riaprire la discussione sul loro potenziamento mentre si proclama una battaglia alla precarietà è fortemente contraddittorio. Sarebbe invece necessario potenziare il lavoro di qualità, contrattualizzato e regolare”.
“Nell’agricoltura e nel turismo le regole del mercato del lavoro e la contrattazione - sottolinea la segretaria confederale - garantiscono già tutti gli strumenti di flessibilità necessari a rispondere alle necessità delle imprese, tutelando al contempo i lavoratori coinvolti con disoccupazione, ferie, tfr, maternità”. E Scacchetti così conclude: “Per questo riteniamo necessario evitare un intervento che, per come viene annunciato, rischierebbe di penalizzare i lavoratori e alimentare nuove irregolarità e concorrenza sleale”.