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I dati finanziari di StMicroelectronics, recentemente presentati, evidenziano un ottimo stato di salute della multinazionale franco-italiana della microelettronica: i ricavi netti sono a 1,82 miliardi di dollari, in aumento del 12,9% rispetto ad un anno fa grazie alla crescita in tutti i gruppi di prodotto, il margine lordo avanza del 37,6% in aumento di 420 punti base anno su anno, l'utile netto è di 108 milioni di dollari, con un miglioramento anno su anno di 149 milioni di dollari. Inoltre sarà rinnovato per un anno il mandato a Carlo Bozotti, presidente e Ceo.
Per Roberta Turi, della segreteria nazionale, “la Fiom ritiene questo risultato molto importante, frutto del contributo determinante degli oltre 8.000 dipendenti che operano negli stabilimenti di Catania, Agrate, Castelletto, Napoli, Palermo, Lecce e Aosta. La StMicroelectronics, azienda strategica per il futuro del nostro paese, è l’esempio che le aziende a partecipazione pubblica possono funzionare bene e dare risultati positivi che portano benefici alle casse dello Stato. In tal senso rivendichiamo la nostra iniziativa, portata avanti negli anni scorsi per non far svendere quest'azienda a 'nuovi capitani coraggiosi' o, peggio, a multinazionali straniere che avrebbero rischiato di saccheggiarla di risorse e competenze. Così come rivendichiamo di aver contestato duramente nel 2015 l'inadeguatezza delle scelte che venivano operate e che avevano portato StMicroelectronics a passare dal terzo all’undicesimo posto della classifica mondiale delle aziende produttrici di semiconduttori e a un'erosione dei profitti, nonostante un contesto favorevole e un mercato in forte crescita.”
La Fiom quindi "ritiene che sia necessario continuare a progettare e immaginare il futuro, partendo dal rilancio dei siti produttivi in Italia e in Francia, che sono e devono restare due pilastri uguali di un edificio solido, che necessita di ulteriori impulsi, così come sia inderogabile l'avvio della trattativa sul contratto aziendale che da troppo tempo langue: sarebbe una pessima scelta, soprattutto in una fase molto positiva come quella attuale, non trasferire parte del benessere conquistato insieme ai lavoratori e alle lavoratrici, che con sacrifici tangibili e misurabili hanno contribuito al rilancio di StM.”
A fine maggio è previsto un incontro tra organizzazioni sindacali, coordinamento nazionale Rsu e azienda. "In quella sede chiederemo di riaprire immediatamente il confronto sulla piattaforma di secondo livello e di accelerare sugli investimenti: lo si deve a tutti i lavoratori che si sono spesi per StMicroelectronics e che negli anni scorsi hanno subìto una rigida politica di austerità, mentre sono aumentati i compensi dei manager e i dividendi degli azionisti, anche nei periodi di maggiori difficoltà aziendali.”
“Dobbiamo andare avanti insieme con coraggio – conclude Turi – a rilanciare nel contesto del programma italiano ed europeo di industria 4.0 un nuovo progetto di occupazione di qualità e di sviluppo.”