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“Scendiamo in piazza per chiedere al governo una risposta sulla politica economica, che cambi le scelte che sono state prodotte finora, in particolare nel settore delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici”. Così Serena Sorrentino, segretario generale della Fp Cgil, intervistata oggi (venerdì 7 giugno) nel corso della trasmissione “Agorà” di Rai Tre, alla vigilia della manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici. L’esponente sindacale ha rimarcato che l’Italia, come scrive la Commissione Europea nella lettera che ha inviato nei giorni scorsi al governo, è un Paese che “non investe nel suo futuro: se guardiamo ai servizi educativi, ad esempio, il tasso di presenza dei bambini nella scuola dell'infanzia non arriva neanche al 28 per cento, e questo è un punto molto significativo”.
Serena Sorrentino non risparmia critiche al governo. “Oggi ho sentito il ministro Di Maio dire che bisogna investire in scuola e sanità, ieri le regioni hanno annunciato che ci forse ci sanno due miliardi di tagli alla sanità per il 2020 e un altro miliardo e mezzo per il 2021”, continua il segretario Fp: “Il governo deve dare una risposta sulla politica economica, soprattutto darci una visione di cosa deve essere questo Paese”. Per l’esponente sindacale, dunque, l’esecutivo giallo-verde “ha creato, se guardiamo alle dinamiche del mercato del lavoro e andiamo al di là della propaganda che è stata fatta sul decreto dignità, maggiore insicurezza e maggiore instabilità. La quota dell'occupazione stabile arretra, il tasso di partecipazione femminile si abbassa sempre più, e il tasso di occupazione rimane troppo basso”.
Il Paese, dunque, avrebbe bisogno di un piano straordinario per l'occupazione. “Le pubbliche amministrazioni si candidano a fare questo, basti pensare che nel periodo tra il 2019 e il 2021 dalle pubbliche amministrazioni, per effetto del blocco del turn over che è durato 15 anni, usciranno ben 500 mila lavoratori”, argomenta Sorrentino. A questa emorragia di personale si è aggiunta quota 100. “Finora sono 146 mila le persone che ne hanno usufruito – conclude il segretario generale della Fp Cgil – e 46 mila di queste vengono dalle pubbliche amministrazioni. Se il ministro Buongiorno ci avesse ascoltato, e avesse lavorato con noi su un piano straordinario per l'occupazione, forse avremmo potuto dare una risposta. Attualmente escono in 46 mila e non entra nessuno. Noi stiamo chiudendo i servizi ai cittadini: questa è la vera emergenza del Paese”.