"Vogliamo far vivere lo Statuto dei lavoratori nella realtà che cambia, con regole che possano essere adattate non dalla legge ma dalle parti sociali". Lo afferma stamani (21 maggio) il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Vorremmo - aggiunge - che una parte del nuovo Statuto dei lavoratori, attinente ai diritti fondamentali della persona e del lavoro, resti ferma e norma inderogabile di legge, e un'altra parte, attraverso la contrattazione decentrata, sia meglio adattata alle diverse condizioni e situazioni così da rendere quelle tutele più efficaci". In questo modo, a suo avviso, "non verranno minate nè ridotte le tutele del lavoro". Lo Statuto "è stato costruito su un'Italia che è cambiata, su un'economia fordista, della grande fabbrica e delle produzioni seriali che oggi non c'è più. Oggi i lavori sono molti ed è doveroso proteggere oltre che il lavoro dipendente anche i lavori indipendenti caratterizzati da una forte debolezza".
Statuto lavoratori: Sacconi, riforma non mina tutele
21 maggio 2010 • 00:00