“Il tempo della propaganda è scaduto. Oggi, buste paga alla mano (vedi busta anonima in allegato), possiamo affermare che, come avevamo previsto, il ministro faceva propaganda o, a voler essere clementi, sbagliava”. A dirlo è il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda, parlando del contratto per i dipendenti del pubblico impiego: “Fino alla sua ultima conferenza stampa - ricorda Podda -  il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, a dispetto di ogni plausibile previsione, ha pervicacemente sostenuto che l'indennità di vacanza contrattuale da corrispondere ai lavoratori si sarebbe attestata su un valore medio di 165 euro (tra arretrati e indennità corrente). Tale cifra veniva data come indiscutibile, in quanto stimata dai validi collaboratori del ministro”.

Aggiunge il dirigente sindacale: “L'indennità, come da esempio (che riguarda peraltro un lavoratore delle agenzie fiscali che, come è noto, ha una retribuzione media più alta del comparto degli statali), supera di poco i 90 euro lordi (siamo naturalmente in grado di produrre un buon numero di buste paga). Volendo utilizzare un paragone calcistico, come è piaciuto fare al ministro Brunetta nei nostri confronti, potremmo dire che lui ci ricorda un famoso allenatore che negli anni '60, tra l'ilarità e l'incredulità generale, sostenne di aver già vinto lo scudetto, mentre la squadra capitolina da lui allenata giaceva a metà classifica”.

Così conclude la nota: “Più seriamente, chiediamo al ministro, alfiere della meritocrazia e vigile del rendimento, quali provvedimenti intenda prendere nei confronti dei suoi collaboratori, visto l'errore macroscopico commesso, ed in considerazione del fatto che lui stesso ha sempre dichiarato di attenersi, a proposito di queste cifre, alle loro valutazioni. Inoltre chiediamo se intenda offrire ai lavoratori, nella prossima busta paga, la cifra mancante per raggiungere l'indennità promessa”.