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Con l’entrata in vigore della legge di riforma del sistema penale, prevista per il 3 agosto 2017, verrà introdotto nel codice penale il nuovo articolo 162 ter sull’estinzione di alcuni reati a seguito di condotte riparatorie. I cosiddetti reati a querela remissibile, tra cui sono comprese anche le forme “meno gravi” di stalking, potranno d’ora in avanti essere estinti tramite un risarcimento e senza il consenso delle vittime. È quanto affermano Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta.
Loredana Taddei, responsabile nazionale delle Politiche di genere della Cgil, Liliana Ocmin, responsabile del coordinamento nazionale donne Cisl e Alessandra Menelao, responsabile nazionale dei centri di ascolto della Uil, avevano espresso "forte preoccupazione e richiesto un incontro al ministro della Giustizia che in più occasioni aveva dichiarato il proprio impegno a valutare attentamente le possibili incongruenze della legge rispetto al reato di stalking. Purtroppo le tre dirigenti sindacali segnalano che ad oggi non hanno avuto riscontri positivi di nessun tipo".
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Inaccettabile solo il risarcimento
"Ciò significa - proseguono - che dal prossimo settembre, alla ripresa dei processi, per molti stalker si aprirà la possibilità di estinguere il reato commesso pagando una 'congrua' cifra, anche in comode rate, e senza interpellare la persona offesa. Diventa prioritario e urgente quindi un intervento chiarificatore sull’articolo 162 ter affinché nessuna denuncia per il reato di stalking possa in alcun modo rientrare in una sanzione riparatoria".
Cgil Cisl e Uil, così come sta avvenendo già in molti territori, "metteranno in campo tutte le necessarie iniziative per giungere nel più breve tempo possibile alle giuste modifiche di una norma che tende ad allentare le briglie della tutela nei confronti delle tantissime vittime di stalking".