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Presidio nazionale promosso dalla Cgil per lunedì 17 dicembre a Roma in piazza del Pantheon, a partire dalle 10, nel giorno in cui la legge di stabilità approderà nell'aula del Senato, per denunciare “l'insufficienza delle risorse destinate agli ammortizzatori in deroga” e per rivendicare “la necessità di reperire nuove coperture all'interno di questo stesso provvedimento”. Per il sindacato di corso Italia, infatti, la mole di risorse al momento previste è “assolutamente insufficiente” e, secondo una proiezione fondata sulla spesa per la cassa in deroga nel 2012, “basterà a coprire soltanto i primi mesi dell'anno”.
Secondo uno studio della Cgil sul ricorso alla cassa integrazione in deroga (cioè quello strumento nato per garantire un sostegno al reddito per i lavoratori delle imprese fino a 15 dipendenti, a quelle che non rientrano nella normativa della cassa integrazione straordinaria e alle imprese con più di 15 lavoratori che hanno finito il periodo della cassa straordinaria), emerge che da inizio anno a fine novembre si sono registrate 330 milioni di ore di cassa in deroga (cigd), per un totale di lavoratori coinvolti a zero ore, pari a oltre 170 mila persone. Il tutto, per una spesa stimata per l'intero 2012 pari a 2 miliardi di euro. Per questi motivi, la Cgil denuncia che il miliardo, messo in campo per il 2013, “rischia di non garantire le coperture necessarie” a quei 170 mila lavoratori mediamente coinvolti nei processi di cassa integrazione in deroga.
Nel dettaglio dello studio, frutto di rielaborazioni di dati forniti dall'Inps, si osserva che nei primi undici mesi dell'anno gli interventi in deroga sono stati pari a 327,9 milioni di ore, per una crescita, sullo stesso periodo dello scorso anno, pari al +9,2% (quando il totale di ore sugli undici mesi era pari a 298,6 milioni di ore). I settori maggiormente investiti dalla cigd sono il commercio, per un monte ore, sempre per il periodo gennaio-novembre, pari a 123.444.134 e per 64.294 mila lavoratori coinvolti (calcolando il 50% del tempo lavorabile globale). A seguire, il settore della meccanica per 66.260.096 ore e 34.510 lavoratori investiti.
Per quanto riguarda le regioni, invece, la Cgil rileva che le prime tre maggiormente esposte con la cassa in deroga, sempre prendendo come riferimento i primi undici mesi del 2012, sono la Lombardia (che è ovviamente anche la prima regione nel Nord) con 54.794.348 ore e 28.539 lavoratori coinvolti, segue l'Emilia Romagna con 39.203.121 ore registrate per 20.418 lavoratori e, infine, il Veneto con 34.819.624 ore e 18.135 lavoratori. Al centro invece spicca il Lazio (e quarta in assoluto nella classifica delle regioni con il maggior ricorso alla cigd) con 28.501.033 ore e 14.844 lavoratori coinvolti. Nel Mezzogiorno prima (e quinta di questa classifica) la Puglia con 25.450.589 ore e 13.256 lavoratori investiti.
La cassa in deroga pesa così, sul miliardo totale di ore di cassa richieste nei primi undici mesi del 2012 (1.004 milioni), per circa il 33%. Un dato che porta la Cgil a stimare una spesa per il finanziamento della cigd, alla luce della spesa storica, pari a 2 miliardi di euro. Ecco perché il sindacato denuncia “la mole risibile di risorse messe a disposizione per finanziare questo strumento”. Il 22 novembre scorso, infatti, è stata raggiunta un'intesa tra Governo e Regioni riguardo al ricorso agli ammortizzatori in deroga 2013 per una “cifra esigua” dia 650 milioni. Ma la Cgil punta il dito anche contro “il disastroso emendamento alla legge di stabilità che dirotta le risorse per la formazione dei lavoratori al finanziamento della cigd per una cifra pari a 422 milioni di euro”. Una scelta “scellerata” secondo la Cgil perché distrae risorse dalla formazione per reindirizzarla alla cassa in deroga, “facendo pagare per l'ennesima volta scelte politiche sbagliate ai lavoratori che avranno meno risorse sia per la deroga che per la formazione”.
Il totale, al momento, sarebbe di 1.072 milioni di euro a disposizione delle regioni per la cassa in deroga. Manca all'appello, prendendo come riferimento la stima della Cgil sulla spesa per il 2012, almeno un ulteriore miliardo per coprire il fabbisogno in una crisi che dispiegherà i suoi effetti anche per l'intero 2013. Da qui la proposta della Cgil di incrementare le risorse disponibili per gli ammortizzatori in deroga, attingendole dal capitolo relativo al riordino degli incentivi per le imprese. “Un modo - spiega la Cgil - per garantire un sostegno al reddito dei lavoratori e allo stesso tempo per lasciare inalterate quelle preziose risorse per la formazione continua, che provengono da versamenti fatti da aziende e lavoratori, in un momento anche di ristrutturazione del sistema produttivo”.
Le risorse, in ogni caso, “vanno recuparate all'interno della legge di stabilità e auspichiamo che la commissione Bilancio del Senato possa trovare soluzioni alternative”. Da questo punto di vista, conclude la Cgil, “i 530 milioni per misure a tutela dell'occupazione e gli ammortizzatori sociali in deroga, individuati nella terza e ultima riprogrammazione dei fondi del Piano di azione e coesione, per le quattro regioni convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) sono uno sforzo da apprezzare, ma rimangono scoperte le restanti 16 regioni che al momento dovranno dividersi i 650 milioni individuati e, con tutta evidenza, assolutamente insufficienti”.