"Lo andiamo dicendo da mesi che la riforma della geografia giudiziaria, così come predisposta dal ministro Paola Severino, sarebbe una sciagura. Non produrrebbe i risparmi sperati e rappresenterebbe un ritiro dello Stato dal territorio. L'approccio ragionieristico, basato su dati obsoleti, quelli Istat del 2001, produrrebbe una giustizia a macchia di leopardo, con territori privati del presidio di legalità”.

Con queste parole Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale Fp Cgil, interviene in merito all'emendamento alla legge di stabilità presentato al Senato, che differirebbe l'applicazione della riforma. “Serve una seria revisione delle circoscrizioni giudiziarie che tenga conto dei problemi infrastutturali, dell'edilizia giudiziaria e delle specificità del territorio. Per farlo – conclude il sindacalista – serve meno approssimazione, più dialogo e, soprattutto, più tempo”.