Prima hanno chiesto ai lavoratori di consumare dieci giorni di ferie, poi l'azienda è passata a chiedere la cassa integrazione ordinaria. Brutte notizie per 2200 lavoratori della St Microelectronics di Catania. Dopo un faccia a faccia tra i vertici catanesi del sito produttivo della zona industriale e le rsu del sindacato unitario, la notizia è oramai ufficiale: la St dichiara un calo produttivo trasversale su svariate tecnologie e reagisce così alla crisi.
Un problema momentaneo? Risponde il segretario generale della Fiom Cgil di Catania, Stefano Materia: "L'azienda avrebbe potuto ridurre e modulare come da proposta sindacale il monte dei giorni di ferie di cui non tutti avevano disponibilità, invece ha preferito ricorrere alla cassa integrazione. Il nostro timore è che dietro questa scelta ci sia un problema industriale molto più grande e che spegnendo le macchine per una crisi momentanea oggi, si finisca per non riaccenderle domani. E far saltare gli investimenti per il Modulo 9".
Intanto, l'annuncio della crisi della St nel settore digitale in Francia, ha suscitato le reazioni del governo francese che ha reagito prontamente. Il destino dei lavoratori catanesi potrebbe dipendere anche dalle scelte politiche e imprenditoriali d' Oltralpe. I dipendenti St potrebbero, in assenza di adeguate risposte da parte del governo italiano, azionista insieme ai francesi del pacchetto di maggioranza delle azioni, pagare le conseguenze proprio nel sito etneo.
St Microelectronics Catania, cassa integrazione per 2200
5 ottobre 2015 • 12:47