I lavoratori siciliani di Stmicroelectronics e di Numonyx, che venerdi’ 11 sciopereranno per 4 ore assieme ai colleghi di tutti gli stabilimenti italiani della multinazionale, con una lettera aperta lanciano un appello al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, chiedendogli di intervenire per contrastare la “strategia in atto di ridimensionamento del sito catanese, se non di abbandono dell’industria dei semiconduttori”. Lo riferisce oggi (8 giugno) una nota della Cgil siciliana.
Di questi temi, spiegano, Fim, Fiom e Uilm contano di discutere venerdi’ stesso con Lombardo, al quale hanno chiesto un incontro. St (3.900 dipendenti in Sicilia) in questi ultimi mesi ha deciso di investire nel fotovoltaico chiedendo la rimodulazione in tal senso di un contratto di programma che era stato siglato per le nanotecnologie, mentre Numonyx (400 dipendenti), gia’ derivante dalla cessione di un ramo di St, e’ stata acquisita dall’americana Micron tecnology, senza garanzie per i lavoratori. Nella lettera a Lombardo, le Rsu dei due impianti, che hanno sede a Catania, rilevano che “sullo stabilimento siciliano di St stando alle dichiarazioni dei vertici aziendali non sono previsti investimenti, ma una riduzione del personale e della capacita’ produttiva. Mentre e’ incerto il destino dei lavoratori di Numonyx. Contemporaneamente la St Ericsson (una joint venture tra le due aziende con 20 dipendenti) non prevede investimenti a Catania.
Le Rsu temono peraltro che il progetto per il fotovoltaico, “il business del momento per utilizzare i trent’anni di credito d’imposta dell’eventuale rimodulazione del contratto di programma”, possa significare “per i lavoratori St passare da un’industria solida in un settore strategico come la microelettronica a una realta’ senza certezze per il futuro”. Nella lettera, le Rsu lamentano lo spostamento verso il Nord di Italia di risorse e progetti (dal progetto BCD8 prima assegnato a Catania e poi spostato a Milano alla produzione a 12 pollici).
Le Rsu ricordano a Lombardo il ruolo della Regione di soggetto cofinanziatore del contratto di programma che sara’ discusso dal Cipe e gli chiedono di fare sentire la sua voce affinche’ quella catanese sia la fabbrica primaria per la produzione di BCD8 (nanotecnologie pregiate), e venga aumentata la produzione a 8 polici per scongiurare esuberi di personale. I lavoratori chiedono inoltre che il fotovoltaico impieghi personale aggiuntivo, che siano richieste garanzie per i lavoratori della Numonyx e che ci sia una politica delle risorse umane adeguata e in linea con gli altri siti europei.
"Per tutte queste ragioni sciopereranno - conclude il sindacato - , affinché quella che qualche anno fa veniva chiamata l’Etna Valley non scompaia.E per questo obiettivo indicano come decisivo l’incontro col presidente della regione e l’impegno che ne potrà scaturire".
St e Numonyx, venerdì sciopero stabilimenti siciliani
8 giugno 2010 • 00:00