Anche quest’anno la terza settimana di luglio partiranno da Modena i pensionati e le pensionate dello Spi Cgil, diretti ai campi della legalità di Mesagne, Isola Capo Rizzuto e Riace, in totale dodici persone. Da nove anni, lo Spi Cgil, insieme alle altre associazioni, Arci, Libera, Rete degli studenti e gli studenti universitari Udu, organizzano a giugno e luglio la presenza di tanti volontari e volontarie ai campi della legalità, in uno stretto rapporto di contaminazione e lavoro tra diverse generazioni.
Si tratta in prevalenza di campi agricoli, confiscati alle mafie e gestiti da cooperative, in particolare cooperative di giovani del luogo, dove si lavora nei campi, si cucina, si fanno laboratori sulla legalità e incontri con la popolazione. L'obiettivo è quello di restituire alla comunità l'uso di un bene 'pulito' a disposizione della cittadinanza.
“I campi sono un'esperienza importante per i pensionati che spesso ci chiedono di ritornare – spiega Daniela Pellcani, dello Spi Cgil di Modena –. Da anni, siamo impegnati con varie attività sul tema della memoria e dello scambio intergenerazionale. “Investire sulla memoria, sulla formazione dei giovani, vuol dire creare un futuro di legalità e consapevolezza. Le recenti vicende che hanno coinvolto anche la regione Emilia Romagna ci fanno dire che sul tema della legalità c’è ancora molto da fare e da costruire. Infatti, quest'anno, per la prima volta, vi sono due campi legalità a Pieve di Cento e Salsomaggiore, due beni confiscati alla criminalità organizzata".
“Con questa esperienza, che vorremmo implementare nel futuro – conclude la sindacalista –, vogliamo dare non solo un nostro contributo concreto in zone del Paese molto difficili, ma una volta tornati dai campi, vogliamo condividere con i partecipanti e con il territorio modenese i valore della legalità, far conoscere questa esperienza, parlare di legalità”.