La cooperativa antimafia Agropoli, che si prende cura di disabili e famiglie in difficoltà all’interno dei beni confiscati alle mafie in provincia di Caserta, rischia di dover fortemente ridimensionare le proprie attività e ha annunciato per il 7 gennaio la chiusura del ristorante sociale Nuova Cucina Organizzata di Casal di Principe. Questo perché le cooperative che usufruiscono del Budget di Salute, innovativo strumento di welfare e tutela delle persone, non beneficiano delle anticipazioni economiche da parte delle amministrazioni pubbliche, che le riservano invece ai grandi Centri Accreditati.
"Tutto ciò è inammissibile: non è pensabile pagare in ritardo un servizio di cui la comunità gode ogni giorno". Con queste parole lo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati italiani, esprime tutta la sua "preoccupazione e il suo dissenso verso quest’ingiustizia, che colpisce più duramente chi offre prestazioni sociosanitarie all’interno di un percorso virtuoso di contrasto alla criminalità organizzata".
"È necessario fare tutto il possibile per scongiurare la chiusura del ristorante e il complessivo ridimensionamento della cooperativa - prosegue la nota del sindcato -, non solo per salvaguardare il personale che vi opera ma anche e soprattutto per garantire a chi si avvale dei loro servizi di continuare ad essere assistito".
Lo Spi "esprime tutta la sua solidarietà alla Cooperativa Agropoli e chiede alle istituzioni competenti, a partire da Regione e Comuni, di aprire immediatamente un tavolo con le parti interessate per provvedere a saldare il debito contratto affinché i cittadini continuino a servirsi delle loro attività", conclude la nota.