Il decreto sulla spending review del governo Monti mette in pericolo la sopravvivenza di organismi come Formez e Formez Italia, che forniscono servizi ai cittadini sia direttamente, facilitando il rapporto con la pubblica amministrazione (Linea Amica, Easy Italia), che indirettamente, supportando le amministrazioni in funzioni essenziali (sanità, ambiente, politiche sociali, istruzione e formazione). Inoltre, il gruppo Formez garantisce l’attuazione dei programmi operativi comunitari di assistenza tecnica e diffonde le iniziative di alfabetizzazione informatica rivolte ai cittadini, nonché di formazione e addestramento professionale destinate ai pubblici dipendenti.
“Il Formez ha già affrontato diverse riorganizzazioni – afferma Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale Fp-Cgil – cambiando mission e obiettivi per sviluppare le sue attività in ambiti sempre più ampi e strategici, accompagnando le amministrazioni in un percorso di innovazione che incide sulla qualità dell'offerta. Parliamo di posta elettronica certificata, archiviazione digitale, qualità del web pubblico, customer satisfaction, firma digitale, servizi on line, open data. Prodotti il cui impatto è giudicato positivo in sede europea e internazionale e che una volta lasciati al mercato produrranno maggiori costi o, peggio ancora, verranno depotenziati, riducendo la capacità di innovazione e la competitività del sistema pubblico al servizio di aziende e cittadini”.
“Le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Formez, 358 tra precari e lavoratori a tempo indeterminato – continua il sindacalista – hanno espresso in questi anni capacità di continuità e insieme di cambiamento, mettendo a disposizione competenze accumulate in quasi 50 anni e adeguandole alle nuove esigenze secondo principi di semplificazione e trasparenza. Non capiamo davvero quale sia l'obbiettivo di una spending review che taglia in modo lineare tanto i costi morti quanto quelli che producono benefici. Chiudere indiscriminatamente società e soggetti di diritto privato afferenti al pubblico, a prescindere dalla loro utilità e dai costi che questa chiusura comporterà, vuol dire avere un fine diverso dalla razionalizzazione. Contro questa logica di restringimento e indebolimento delle funzioni pubbliche, contro una strisciante privatizzazione e per difendere la qualità e il ruolo del lavoro pubblico la mobilitazione della categoria crescerà, a partire dalla manifestazione nazionale unitaria di Montecitorio indetta per il 19 luglio dalle federazioni del lavoro pubblico di Cgil e Uil”.
Spending review, Fp: no a chiusura Formez
12 luglio 2012 • 00:00