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Cgil e Uil hanno confermato lo sciopero degli statali per il 28 settembre, ribadendo il loro giudizio negativo sugli effetti della spending review sul pubblico impiego dopo l'incontro con il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi. Anche la Cisl ha ribadito la sua posizione, restando fuori dalla protesta. Tuttavia il confronto proseguirà, con una nuova riunione che si dovrebbe tenere nella prossima settimana.
La Cgil, fa sapere il segretario confederale Nicola Nicolosi, “nel corso del suo intervento ha confermato la propria contrarietà, di metodo e di merito, rispetto alle scelte del Governo. Di metodo - spiega - perché, nonostante l'accordo del 3 maggio, il Governo ha proseguito con l'assunzione di decisioni unilaterali senza confronto, in una scelta di negazione delle relazioni sindacali e del ruolo delle rappresentanze sociali”. Di merito invece, aggiunge, “perché i provvedimenti della spending review, a cominciare dai tagli previsti sul personale, sono destinati a creare problemi gravi e di difficile soluzione per le persone e per i servizi, aumentando le tensioni sociali. Le decisioni di sciopero già assunte per fine settembre sono coerenti con tale giudizio e vengono confermate”.
Inoltre il sindacato di corso d'Italia ha posto “la necessità di dare seguito al confronto annunciato sul tema del precariato, che va riportato al centro dell'attenzione nel settore pubblico, in modo da evitare ulteriori conseguenze sui lavoratori non garantiti; e ha inoltre ricordato la necessità, nello spirito dell'accordo del 3 maggio, di coinvolgere nel confronto le Regioni e le Autonomie Locali, che sono destinatarie di parte non marginale dei provvedimenti di riorganizzazione”. Nicolosi afferma inoltre che Patroni Griffi “ha confermato l'avvio del confronto sull'applicazione della Spending Review e il coinvolgimento dei sindacati attraverso lo strumento dell'esame congiunto, a partire dalla prossima settimana, e ha recepito la richiesta di prosecuzione del tavolo sul precariato, impegnandosi in tal senso”.