“La spending review rischia di trasformarsi in un'ennesima manovra contro il lavoro pubblico”. Lo ribadisce Nicola Nicolosi, segretario confederale della Cgil, responsabile del lavoro pubblico, che commenta così le ipotesi che stanno circolando in questi giorni.

“Dopo il blocco del rinnovo dei contratti nazionali e di secondo livello – spiega Nicolosi – la cancellazione del sistema di relazioni sindacali, i due interventi sul sistema pensionistico, prima contro le lavoratrici e poi contro tutti, e dopo le continue richieste di licenziamento da parte di una autorevole componente del governo, ora si profilerebbe un'altra manovra direttamente contro le retribuzioni in essere e le future pensioni e, attraverso l'uso massiccio della speciale ‘cassa integrazione’, contro la conservazione del posto di lavoro”.

Un nuovo intervento, quindi, osserva Nicolosi, “alla vigilia dell'entrata in vigore delle misure, confuse e contraddittorie, contenute nelle precedenti correzioni di bilancio e che riguardano il 70% dei comuni e delle province ripercuotendosi su circa 350 mila lavoratori”.

Inoltre, conclude il dirigente della Cgil, “come se non bastasse, tutto ciò avviene mentre il governo continua a non varare la legge delega sul protocollo firmato da governo, sindacati e enti locali lo scorso 3 maggio e i cui contenuti sarebbero però già violati dalle norme sulle quali il governo starebbe lavorando con la spending review. Tutto ciò è inaccettabile e determina l'apertura di una altra fase di conflitto sindacale con il governo”.