Un fabbisogno ad oggi stimato in almeno 160 mila lavoratrici  e lavoratori necessari per far funzionare la Pa e che salirà, secondo le proiezioni dettate dal Conto annuale, a 200 mila nel giro dei prossimi tre anni. Sono questi i numeri secondo la Fp Cgil nazionale per  riportare l'efficienza dei servizi a un livello tale da garantire qualità e risposte ai cittadini e al lavoro pubblico nel suo complesso. La categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil rilancia così il tema di nuove assunzioni nel settore, rese necessarie dal prolungato blocco del turn over che ha segnato questa lunga stagione del lavoro pubblico determinando gravi carenze di organico in tutta la macchina dello Stato.

“Un bisogno che attraversa trasversalmente il mondo dei servizi pubblici e che merita di  essere affrontato e risolto”, commenta la segretaria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino, sottolineando che “la stima oscilla sulle 160 mila unità ma tenderà a salire vertiginosamente nel corso dei prossimi tre anni per arrivare a 200 mila”. Nel dettaglio, rileva la Fp Cgil, si tratta di 50 mila persone da assumere in sanità, tra medici, infermieri e  altre figure professionali. Così come nel vasto mondo degli enti locali, tra Comuni, Province e Città metropolitane e Regioni, una stima sul fabbisogno segna altre 50 mila lavoratrici e lavoratori necessari. Stesso fabbisogno si rileva dal Conto annuale per le Funzioni centrali, mentre per Vigili del fuoco e Polizia penitenziaria il fabbisogno necessario è rispettivamente 3 mila e 7 mila. Per un totale di 160 mila nuovi necessari ingressi nella macchina della pubblica amministrazione.

Per Sorrentino “è arrivato il momento di offrire certezze al lavoro pubblico, a partire dal Testo unico sul pubblico impiego, sia per quanto  riguarda i nuovi processi di reclutamento nella Pa sia per quanto la stabilizzazione dei precari, ai quali va data una risposta certa e definitiva”. Così come, osserva ancora, “viste le recenti dichiarazioni del sottosegretario Rughetti circa l'imminente emanazione dell'atto di indirizzo per il rinnovo dei contratti, ci aspettiamo che la ministra Marianna Madia chiarisca percorsi e contenuti che ci portino in breve tempo ad avviare le trattative, posto che, come abbiamo sempre detto sulla parte normativa, nel rispetto dell'accordo del 30 novembre, sarà possibile rinnovare i contratti solo avendo la certezza del superamento definitivo della legge Brunetta e di una ripresa vera della contrattazione a tutti i livelli. Per le stesse ragioni attendiamo una convocazione da parte delle Regioni per quanto riguarda i contratti della Sanità e delle Funzioni centrali”.

Secondo la segretaria della Funzione Pubblica Cgil, “dopo circa otto anni di blocco dei contratti, così come del turn over, e dopo aver registrato avanzamenti a  partire dall'accordo del 30 novembre scorso, ora è il momento di uno scatto in avanti. Bisogna pertanto avere la certezza che nella prossima legge di stabilità le risorse necessarie per rinnovare i contratti e per  garantire le stabilizzazioni siano certificate perché il Dpcm, emanato qualche settimana fa, per adesso accantona una parte di risorse, a queste andranno aggiunte quelle mancanti per rispettare l'accordo del 30  novembre. Mi aspetto che la ministra Madia, che ha ribadito in queste ore che siamo nella stagione nella quale si ridà dignità al lavoro pubblico, faccia gli atti conseguenti”, conclude Sorrentino.