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"Sui controlli a distanza siamo al colpo di mano". Lo afferma Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil nazionale commentando gli ultimi provvedimenti del governo. "Intanto - afferma la sindacalista Cgil - non è mai stato detto che nel decreto 'semplificazioni' sarebbe entrata la norma sul controllo a distanza dei lavoratori, inoltre, il modo in cui è formulata e la relazione illustrativa pongono un punto di arretramento pesante rispetto al precedente articolo 4 della legge 300: non occorrerà più l'autorizzazione sindacale o delle direzioni territoriali del ministero per l'assegnazione ai lavoratori degli strumenti utilizzati dallo stesso lavoratore per la prestazione lavorativa pur se da questi derivi la possibilità di controllarlo (dal telefono, al tablet, al pc, al gps, o a qualsiasi strumento che abbia un microchip)".
"Non solo daremo battaglia - avverte Sorrentino - ma verificheremo con il garante della privacy se ciò è consentito anche alla luce della raccomandazione del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, che mira a proteggere la privacy dei lavoratori di fronte ai progressi tecnologici che permettono ai datori di lavoro di raccogliere e conservare ogni tipo di informazione".
"In un qualsiasi tribunale italiano si potrà invocare la raccomandazione che prevede limiti ferrei su qualsiasi tipo di controllo operato nei confronti dei dipendenti, sulla raccolta e l'utilizzo di tutti i loro dati personali - prosegue Sorrentino - Viene cosi stabilito che ai datori di lavoro è vietato usare qualsiasi tecnologia al solo scopo di controllare le attività e i comportamenti dei dipendenti, e degli ambienti in cui operano".
"Il nuovo statuto dei lavoratori - conclude Sorrentino - sarà l'occasione nella quale tutelare oltre le previsioni della legge 300 che difenderemo, perchè sino ad oggi è stata efficace, anche i risvolti derivanti dalla tutela della privacy rispetto ai cambiamenti tecnologici".