“Dai primi risultati della fase di avvio della social card si prefigura il fallimento della misura, sul quale il governo farebbe bene a riflettere”. È quanto afferma la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini, ricordando come l’organizzazione sindacale “abbia ritenuto la social card uno strumento sbagliato, di valore insufficiente, utilizzabile solo da pochi rispetto ai tanti che vivono situazioni di povertà e che avrebbe comportato difficoltà organizzative ai richiedenti e alti costi di impianto e di gestione”.
Dopo questa prima fase di avvio della misura, rileva la sindacalista della Cgil, “i risultati sono: un numero di richieste molto inferiore al numero dei beneficiari previsto; disfunzioni di tipo organizzativo che aumentano il disagio e la vergogna di chi sta utilizzando la carta; un uso della carta da parte di componenti ordini religiosi che, seppure nullatenenti, non vivono gli stessi disagi e le tante difficoltà di altre categorie sociali”.
Per questo, osserva Piccinini, “il governo deve riflettere su questi primi risultati che prefigurano il fallimento della misura”, così come occorre, a giudizio della Cgil, “che l'esecutivo apra un confronto, più volte richiesto unitariamente dal sindacato, per individuare interventi che abbiano risorse e strumenti in grado di contrastare davvero la povertà”.
Social card: Piccinini (Cgil), primi risultati confermano fallimento
'Governo rifletta e apra confronto con sindacato'
15 gennaio 2009 • 00:00