Snaitech condannata per attività antisindacale. Il giudice, Susanna Messina del Tribunale di Lucca, ha anche ordinato all'azienda di continuare ad applicare il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici. La Fiom, assistita dall’avvocato Andrea Stramaccia del foro di Firenze, aveva mandato una diffida all’azienda per invitarli a non disapplicare il contratto nazionale. Questo non solo non era accaduto, ma la stessa azienda ha portato avanti una “presunta” trattativa con sindacati minoritari "volta a legittimare la disapplicazione del contratto nazionale dei metalmeccanici", si legge in una nota.
"Abbiamo sempre sostenuto che vi erano diritti lesi e che il contratto collettivo nazionale di lavoro metalmeccanico doveva continuare ad essere applicato. La condanna rende giustizia di fronte anche alla prepotenza aziendale messa in atto durante questi mesi dall’azienda e tesa a creare confusione tra i lavoratori e a delegittimare le Rsu di Porcari e Roma, un fatto gravissimo e inaccettabile", spiega in una nota Massimo Braccini , coordinatore nazionale Fiom Snaitech.
"Non a caso, in questa fase, – denuncia Braccini – hanno chiamato tutti i lavoratori personalmente per intimargli di accettare l’applicazione del contratto nazionale del terziario e ci risulta siano state fatte anche pressioni indebite. Hanno cercato di mettere fuori la Fiom dall’azienda (il sindacato più rappresentativo): questo è il punto politico in una fase delicata e di fronte a una nuova compagine societaria senza un benché minimo piano industriale".
"Rientriamo a pieno titolo in azienda, con tutti i diritti sindacali, rinnoveremo la Rsu e continueremo la lotta per capire le prospettive vere di questa azienda. La Snaitech se ne faccia una ragione. Anche il Governo che fino ad oggi ha fatto da spettatore, sarebbe bene che iniziasse ad aprire un tavolo e subordinasse il rilascio delle concessioni pubbliche sulla base di precisi piani aziendali che garantiscano le sedi nazionali Snaitech ed i livelli occupazionali", termina il comunicato.