“Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di licenziamento, ma possiamo discutere la possibilità di esodi incentivati”. A dirlo è il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, parlando della difficile situazione del Teatro Biondo: “I lavoratori sono la risorsa da cui ripartire. Adesso serve una discussione seria su una nuova organizzazione del lavoro per un rilancio del teatro che non può prescindere dalle sue tante professionalità”.
Il deficit strutturale del Teatro è pesante, nei prossimi giorni il piano di risanamento sarà presentato alle parti sociali. “Lo scorso anno i prepensionamenti sono stati cinque, nell'arco di due anni ce ne potrebbero essere altri 8-10. Il che significherebbe un risparmio per il teatro di un milione all'anno” spiega Rosso. Vi è poi la questione dell'integrativo aziendale: “Azzerarlo è stato un errore madornale, perché è uno strumento di flessibilità, una misura essenziale per l'organizzazione del lavoro”. E poi c'è la polivalenza, che “permetterebbe ai lavoratori, attraverso adeguati percorsi formativi, di poter essere occupati in più mansioni”.
Ma per rilanciare il Teatro Biondo servono più risorse. “Finora Comune e Regione non hanno dato un euro, ma un teatro non può programmare la propria attività a fine anno” conclude il segretario Slc palermitano: “Occorre una programmazione di ampio respiro, almeno triennale, che possa contare sulla certezza delle risorse. È necessario che la politica capisca finalmente che la cultura è un investimento economico, un volano per lo sviluppo dell'isola”.