"Quando esponenti di un Governo della Repubblica attaccano pubblicamente la stampa, accusandola di 'alterare la realtà', si produce una crepa pericolosa nella tenuta democratica del Paese." Così una nota della segreteria nazionale Slc Cgil. "La libertà di stampa è principio costituzionale ed è una delle pietre miliari su cui si fonda la democrazia in genere, e la nostra nello specifico, dopo un ventennio di riforme in senso restrittivo e penalizzante della libertà in questione tristemente rappresentate dalle disposizioni del Codice Rocco", continua la nota.
"Ora, proprio nel rispetto del principio della libertà di espressione, consideriamo grave l’evocazione del vice premier Di Maio della morte dei giornali e del licenziamento dei lavoratori che, come ben sa la nostra federazione, hanno semmai origini assai diverse dalla presunta 'alterazione della realtà' imputata ad alcune testate nazionali - prosegue la nota. In generale riteniamo che l’informazione libera abbia assoluto diritto di critica, di lettura degli avvenimenti, di proposizione al dibattito pubblico di chiavi interpretative possibili relative a questioni che attengono la vita del paese".
"Per questo, oltre ad esprimere solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori del Gruppo Gedi, ci sentiamo di manifestare il nostro sostegno a chiunque eserciti, nel rispetto del dettato costituzionale e delle leggi, la libertà di espressione, di stampa e di informazione. Le libertà conquistate e definite nelle norme costituzionali debbono essere preservate e ci aspettiamo che chi rappresenta i cittadini, pro tempore, rivestendo ruoli primari negli organi esecutivi o legislativi del paese, dopo aver giurato di “osservare lealmente la Costituzione” abbia, come e più di qualunque cittadino, l’obbligo di rispettarne principi e disposizioni - conclude Slc Cgil nazionale".