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“Nella giornata di ieri, dopo un confronto infruttuoso, la trattativa con Sky si è conclusa negativamente. L’azienda si è rifiutata di confrontarsi con le parti sociali sul piano industriale e sul futuro occupazionale dei lavoratori presenti nei diversi siti presenti sul territorio nazionale.” Lo annuncia una nota di Slc Cgil nazionale. Non è stato quindi possibile scongiurare gli annunciati esuberi stabiliti dal piano di riorganizzazione, né ridurre l’impatto dei trasferimenti, soprattutto sulla sede romana, spiega il sindacato, "che appare ormai sempre più destinata allo svuotamento di attività e di personale.”
Per questo motivo proseguirà la mobilitazione nazionale, a partire dalle assemblee programmate per i prossimi giorni. “La prima risposta è lo sciopero di due giorni proclamato per la sede di Roma. Uno sciopero articolato: il 25 marzo congiunto dei giornalisti con i tecnici, il 26 marzo del personale amministrativo.”
“Da tempo chiediamo, senza alcun esito, l’intervento delle istituzioni nei confronti di Sky – prosegue la nota. La multinazionale, nonostante gli ottimi risultati economici, sta procedendo ad una pesante riorganizzazione: 194 esuberi e 378 trasferimenti da Roma e Cagliari verso Milano, tutta decisa fuori dai confini del nostro paese. Purtroppo – conclude il comunicato della segreteria nazionale Slc Cgil - ad una azienda che si sta rendendo indisponibile a modificare i propri piani di una sola virgola, al momento stanno rispondendo soltanto i lavoratori e le organizzazioni sindacali, nel silenzio assoluto delle istituzioni”.
"Oggi, 24 marzo, l'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di Sky Tg 24 di Roma ha votato all'unanimità l'indizione di una giornata di sciopero del personale tecnico. L'iniziativa si colloca nell'ambito dello sciopero dei giornalisti di domani contro gli esuberi e il piano di ristrutturazione aziendale". Così, in una nota, Dino Oggiano, segretario della Slc Cgil di Roma e del Lazio.