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Dopo la fumata nera al tavolo sulla Grandi Molini di Livorno, in provincia potrebbe scattare lo sciopero generale. "Nonostante la richiesta congiunta di sindacati e istituzioni di differire la procedura, l'azienda ha confermato i licenziamenti e abbandonato il tavolo". Ne dà notizia la Cgil locale, sottolineando che si tratta di 17 licenziamenti subito e 13 da discutere al Mise, al tavolo previsto il 20 aprile. Questa la proposta che i sindacati hanno rispedito al mittente. "Ma ancora prima della stesura del verbale d'incontro – prosegue la nota – l'azienda ha lasciato il tavolo".
Palpabile la disperazione tra i lavoratori a cui il segretario generale della Flai Cgil Livorno, Michele Rossi, ha dovuto annunciare l'ennesima chiusura da parte dell'azienda. "Siamo al capolinea – ha esordito – e se questa situazione dovesse perdurare, la nostra posizione sarà ferma: l'autorità portuale non deve avviare le procedure per il rifacimento della banchina". Nel pomeriggio, poi, i sindacati si sono recati dal Prefetto per informare i rappresentanti del governo.
"Non abbiamo mai registrato – sottolineano le segreterie confederali Cgil, Cisl e Uil del territorio – un atteggiamento del genere. È uno schiaffo alle istituzioni, al governo e ai lavoratori. Perciò abbiamo chiesto al Prefetto di aprire le procedure per la proclamazione dello sciopero generale".
Da tempo i sindacati denunciano una situazione sociale esplosiva sul territorio che va acutizzandosi di giorno in giorno, aggravata dalle crisi già in corso (Gmi, Aferpi, UniCoop) e da quelle ventilate. "Molte sono le situazioni critiche – concludono le tre sigle – e altre se ne apriranno presto. Non possiamo che rispondere con un'azione forte, soprattutto dopo che un'azienda si rifiuta categoricamente di utilizzare gli strumenti a disposizione per le aree di crisi complessa come le nostre, un comportamento irresponsabile e assolutamente irrispettoso".