"Non sarà di certo radendo al suolo i campi, e strumentalizzando il disagio dei cittadini, che si riuscirà a risolvere il problema dei nomadi nella nostra città. Salvini si tenga pure le sue ruspe". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino, il responsabile della Cisl di Roma, Mario Bertone, e il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica.
"Il problema è serio, acuito dalla crisi economica, che produce nuovi egoismi e siamo consapevoli non possa essere ignorato, tollerando i campi abusivi che finiscono per aggravare il disagio sociale, soprattutto nelle periferie – continuano i segretari –. Il pubblico deve riappropriarsi fino in fondo del proprio ruolo: vanno completate o realizzate opportune infrastrutture, va garantito il buon funzionamento dei servizi. Il piano d'intervento, annunciato dal Comune di Roma, deve essere l'occasione per sviluppare un progetto organico pluriennale, che vada di pari passo con la riqualificazione delle periferie e sia improntato sul rispetto assoluto della legalità e della trasparenza nei campi, su politiche di inclusione e integrazione, sul rispetto della dignità dei Rom, assicurando loro, una volta chiusi i campi e in un quadro di equità sociale con gli italiani, che si trovino, nelle medesime condizioni, alloggi dignitosi".
Sindacati Roma-Lazio: radere al suolo campi Rom non serve
3 giugno 2015 • 00:00