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“La riorganizzazione del ministero dello Sviluppo economico, partita da Di Maio e continuata con Patuanelli, ha di fatto paralizzato il Mise e rischia di compromettere l'utilizzo delle risorse di bilancio del dicastero”. A denunciarlo in una lettera al titolare del ministero di via Veneto sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Dirstat, che hanno promosso per oggi un'assemblea generale del personale.
I sindacati passano in rassegna l'insieme dei provvedimenti adottati nel corso dell'anno, a partire da quando la guida del ministero era affidata al ministro Di Maio, per arrivare alla gestione Patuanelli, sottolineando come “le decisioni gestionali adottate” siano state “nel segno dell'improntitudine e dell'arroganza”. Rotazione dei direttori generali, riorganizzazione e nuovo regolamento, con il passaggio della politica commerciale al ministero degli Affari esteri: “Provvedimenti che hanno gettato nel caos il ministero, colpendo anche attraverso articoli di stampa la dignità e la professionalità di un'amministrazione che tra mille difficoltà si occupa delle politiche strategiche per il paese delle imprese, di comunicazione, di energia e di incentivi alle imprese”.
Quanto al passaggio di competenze dal Mise alla Farnesina, i sindacati sottolineano, tra le altre cose, “il passaggio di 107 unità dal Mise con conseguente riduzione della dotazione organica del ministero”. Un complesso di provvedimenti, quindi, “che hanno generato un'organizzazione caotica e irrazionale”. Per queste ragioni i sindacati, oggi riuniti in assemblea con le lavoratrici e i lavoratori, scrivono al ministro Patuanelli ritenendo “non più rinviabile un incontro chiarificatore, indispensabile al fine di rassicurare tutto il personale del dicastero, sugli obiettivi e sul futuro dello stesso”.