“Il provvedimento che disciplina le professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e pedagogista, moltiplica la frammentazione esistente, quando invece sarebbe stato necessario, per la complessità dei bisogni di assistenza e cura, di percorsi integrati”. È il giudizio della Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito alla legge sugli educatori, che regolamenta le professioni, approvata alla Camera.
Un provvedimento che, fanno sapere i sindacati, “nonostante fosse atteso per colmare le lacune legislative del nostro ordinamento, è stato concepito in una formulazione avulsa dal contesto al quale si riferisce, a ulteriore dimostrazione che chi amministra, chi fa le leggi, non conosce né vuole conoscere il mondo del lavoro, e non tiene in alcun conto chi quel mondo lo rappresenta”. Il testo, infatti, “invece di ricomporre la frammentazione esistente, la moltiplica, sancendo la separazione del profilo dell'educatore in percorsi formativi e lavorativi diversi, arrecando gravi danni tanto ai lavoratori quanto ai cittadini fruitori dei servizi".
"Inoltre - aggiungono i sindacati -, stabilisce percorsi di riconoscimento e di riqualificazione diversi a seconda di criteri quali l'età anagrafica, gli anni di servizio, a totale carico dei lavoratori, lasciando comunque fuori molti educatori attualmente in servizio”.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl “addirittura, se questo provvedimento venisse approvato definitivamente, anche parecchi lavoratori che sono già nei servizi, riconosciuti ai sensi delle norme vigenti, rischierebbero di dover cambiare lavoro. Sosteniamo invece che, per la complessità dei bisogni di assistenza e cura, c'è bisogno di percorsi integrati di presa in carico globale, valorizzando anche le buone esperienze pregresse. C'è bisogno di riunificare il mondo del lavoro, di fare ordine nei profili e nelle professioni, nel rispetto della qualità delle prestazioni e dei servizi, non di parcellizzare le prestazioni. Si è persa l'occasione di superare una dicotomia che ha creato tanti problemi in questi anni: sarà necessario trovare una soluzione univoca e definitiva al percorso formativo. Ci impegneremo perché la discussione al Senato possa traguardare questo obiettivo”, concludono.