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In occasione dell'incontro tra il presidente del Consiglio Renzi e il primo ministro Cameron di oggi, mercoledì 17 giugno, i sindacati italiani e britannici si uniscono nell'opporsi all'agenda per l’Europa del primo ministro Cameron. Questo il giudizio congiunto di Cgil, Cisl, Uil e Tuc.
"Dalla decisione di indire un referendum sull'adesione del Regno Unito alla Ue entro il 2017 - scrivono -, è ormai chiaro e palese che la visione dell’Europa del primo ministro Cameron è una visione che andrebbe solo a vantaggio delle imprese e non dei lavoratori".
La strategia del premier inglese, osservano, "è quella di imporre una moratoria sulle misure sociali e dell’occupazione a livello Ue, per indebolire le condizioni di lavoro e ridurre i diritti dei lavoratori, quali ferie, periodi di pausa e riposo, un trattamento equo per i lavoratori interinali e a tempo parziale, e, in ultima analisi, di riportare queste competenze a livello nazionale, in modo che possano essere facilmente abrogate (cosa che non può essere fatta se tali misure sono sancite dal diritto comunitario)".
"Anche se questo programma è mirato ai lavoratori britannici, i sindacati italiani si uniscono ai loro omologhi nell’esprimere il timore che ciò possa colpire i lavoratori in Italia e in tutta Europa, e portare a un aumento delle disuguaglianze e degli squilibri economici e sociali".
Da parte loro i lavoratori del Regno Unito "rifiutano la falsa scelta tra lasciare l'Unione europea e restare in una Ue senza più tutele per i lavoratori, i consumatori e l’ambiente. L’Ue ha bisogno di nuove politiche per la crescita e lo sviluppo, che possono essere meglio conseguiti insieme nell'Unione europea".
"Anche i lavoratori italiani in Gran Bretagna (e nel resto d’Europa) avrebbero tutto da perdere dalla rinegoziazione di Cameron, nel caso in cui egli riuscisse a riscrivere le regole fondamentali che sono alla base della libertà di circolazione dei lavoratori, creando una duplice forza lavoro, limitando l'accesso alle prestazioni sociali sulle quali fanno affidamento i lavoratori con scarse retribuzioni".
Per queste ragioni, conclude la nota, "i sindacati in Italia e nel Regno Unito chiedono al presidente del Consiglio Renzi di opporsi ai tentativi del primo ministro Cameron di smantellare l'Unione europea per i suoi scopi. Le sue motivazioni non vanno a vantaggio dei lavoratori di entrambi i Paesi e dell’Europa intera. Cooperare insieme in Europa è l'unico modo per raggiungere la coesione sociale ed il benessere generale".