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"Continuano a mancare le misure necessarie per salvaguardare reddito e occupazione dei lavoratori coinvolti". Questo il primo commento dei segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Vincenzo Colla, Giovanni Luciano e Antonio Foccillo sul nuovo Testo unico sulle società partecipate, varato dal Consiglio dei ministri di questa mattina.
"Attendiamo i testi per un'analisi più approfondita - specificano - ma dalle notizie fino ad ora disponibili risulta evidente come nel provvedimento non vi siano garanzie per l'occupazione, che Cgil, Cisl e Uil avevano richiesto anche in sede parlamentare e nel confronto con le istituzioni. Lo stesso parere della commissione Affari costituzionali del Senato - ricordano - si esprimeva in tal senso".
"È stata introdotta invece - aggiungono i segretari confederali - la possibilità di avere Consigli di amministrazione delle società partecipate più larghi dell'amministratore unico. Così - spiegano - aumenteranno quelle società in cui il numero dei dipendenti risulta inferiore al numero dei Consiglieri di amministrazione e che, in conseguenza dello stesso decreto, dovranno essere chiuse". Per i tre dirigenti sindacali ci troviamo quindi di fronte ad "un grave atto di miopia politica".
"Senza soluzioni adeguate di salvaguardia dell'occupazione e senza l'indicazione, già richiesta dalle organizzazioni sindacali, di luoghi e sedi di condivisione dei processi che riguardano il lavoro - sostengono in conclusione Colla, Luciano e Foccillo - tutta la riforma rischia di essere l'ennesimo atto contro il lavoro e contro i servizi sui territori".