Giovedì 16 marzo, dalle 10,30 alle 12,30, Slp Cisl, Slc Cgil e Failp Cisal faranno dei presidi nelle principali piazze dei capoluoghi di provincia dell'Emilia-Romagna e davanti alle sedi istituzionali di Poste italiane per protestare contro la privatizzazione del gruppo. A Bologna, l’appuntamento è in piazza Minghetti, davanti al palazzo storico delle Poste. Nel corso dei sit-in, saranno distribuiti dei volantini informativi alla cittadinanza.
“La completa privatizzazione, in discussione in Parlamento, rischia di mettere a repentaglio la funzione sociale di Poste, il presidio del territorio, che va dall’apertura degli uffici nei centri più remoti fino alla distribuzione della corrispondenza in realtà dove nessun operatore privato potrà mai avere interesse a recapitare – rilevano le sigle di categoria –. Perciò, il gruppo deve mantenere un controllo pubblico per continuare a garantire i servizi a favore dei cittadini e delle imprese in tutto il territorio. Con la privatizzazione, sono a rischio anche i prodotti finanziari di Poste che, pur con redditi minimi, sinora sono stati garantiti dal governo. Con la trasformazione dell'azienda in una banca vera e propria, invece, sarebbero inevitabilmente sottoposti a rischi e dinamiche della speculazione finanziaria, che tanti danni ha prodotto alle economie di imprese e nuclei familiari”.
.“Il processo di privatizzazione sta sottraendo risorse e attenzioni al recapito vero core business di Poste, che deve garantire il servizio universale a tutti i cittadini, sia per le sovvenzioni che riceve dallo Stato sia per l’obbligo imposto dalle direttive comunitarie che garantiscono un diritto di cittadinanza per l’intera collettività. Con la completa privatizzazione, il Paese rischia di perdere un pezzo importante del suo patrimonio, senza apportare alcun beneficio al disastrato bilancio nazionale, che deve recuperare i soldi per sanare il debito pubblico in ben altri ambiti”, concludono le organizzazioni sindacali.