"Da anni, denunciamo un preoccupante calo di attenzione da parte della politica e del dipartimento di pubblica sicurezza rispetto ai commissariati della Capitale e alla sicurezza dei cittadini romani. Parliamo di 49 commissariati tra Roma e provincia, che hanno un organico complessivo di 3.450 unità, con quasi 1.600 operatori in meno rispetto alle piante organiche del 2005, che prevedevano 5.083 agenti, per una carenza media di organico del 32%". Così, in una nota. il segretario generale del Silp Cgil di Roma e del Lazio, Antonio Patitucci.
"Se il ministro dell’Interno Minniti e il capo della Polizia Gabrielli, in carica da non molto tempo, sono costretti a dichiarare dopo i fatti di Ostia che in alcuni quartieri dell’area metropolitana romana bisognerebbe intervenire in modo straordinario, si ha la misura del metro di valutazione gestionale della sicurezza, purtroppo, sempre improntata alla solita politica dell’emergenza. Quando la stampa accende i riflettori sul disastro sociale che vivono numerose realtà della Capitale, complice una criminalità sempre più arrogante e dilagante, le istituzioni si svegliano con gli annunciati interventi straordinari, che cessano non appena quelli si spengono, dimenticandosi poi di adottare i necessari interventi strutturali", continua il dirigente sindacale.
"Tutto questo, a dispetto dei cittadini che, per la mancanza della certezza della pena e l'ormai risaputa cronica carenza di uomini in polizia, hanno una percezione della sicurezza sempre peggiore e un totale crollo della fiducia nell’attuale classe politica. Come dimostra l’astensionismo elettorale, che da anni registra numeri allarmanti. Potremmo parlare di commissariati che hanno organici da posti di Polizia e non di piccole questure come 'Villa Glori', 'Vescovio', 'Porta Pia', 'Sant’Ippolito', per non dimenticare i commissariati dei Castelli, anche questi ridotti ai minimi termini rispetto alle reali esigenze di sicurezza del territorio. Il problema è diffuso e l’assenza di turn over negli ultimi dieci anni ha comportato un’età media di 50 anni, con organici spesso ridotti. Oggi ci svegliamo per Ostia, domani per il Pigneto, poi per Casilino e Prenestino", prosegue il sindacalista.
"Tra un po’, con molta probabilità, dovremo occuparci del commissariato 'Monteverde', con un organico di 74 unità sulla carta, ma con una presenza effettiva di 54 poliziotti e 5 civili. Tutto ciò, comporta un’evidente sproporzione tra carichi di lavoro del personale ed esigenza di sicurezza del territorio. A causa della solita carenza di uomini, l’efficiente squadra di polizia giudiziaria 'esterna', che da tempo si occupava di indagini in una difficile giurisdizione assicurando rapinatori, spacciatori e altri criminali alla giustizia, nell’ultima gestione della dottoressa Chiaramonte è stata impiegata in via prioritaria per evadere fascicoli. Con buona pace della sicurezza dei cittadini", aggiunge l'esponente Cgil.
"È inutile poi parlare di allarme sicurezza e provvedimenti straordinari se si arretra sul piano della repressione, distraendo l’impiego delle diverse squadre di Polizia giudiziaria. Le squadre esterne sono le unità preposte nei singoli commissariati a investigare e dare realmente la caccia ai delinquenti, perché tutti sappiamo che la volante interviene come apparato di prevenzione solo in flagranza di reato. Se invece, come spesso sta accadendo, ci accontentiamo solo degli adempimenti formali, in ragione di una reale carenza di organico, allora si tratta di una scelta politica. Chiediamo un intervento sostanziale del ministro, del capo della Polizia e del Questore di Roma per sanare questa grave situazione che si è venuta a creare", conclude Patitucci.