"Il territorio laziale non è in grado di sopportare un ulteriore indebolimento o un'ulteriore perdita di tessuto industriale, abbandoni progressivi di centri di innovazione e ricerca, depauperamento e scomparsa di distretti industriali e poli scientifici ad alto valore aggiunto. Va posto soprattutto un freno alla continua e inarrestabile perdita di posti di lavoro. Ci riferiamo in particolare al caso della Sigma Tau di Pomezia e al destino dei suoi lavoratori". A dirlo sono Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio e Francesco Fontanelli, segretario generale della Filctem Cgil di Roma e del Lazio.
L’azienda qualche giorno fa ha annunciato l’avvio di una procedura di mobilità per 378 dipendenti, dei quali 232 già in cigs da gennaio del 2012. "Naturalmente – aggiungono i due sindacalisti – le organizzazioni sindacali hanno respinto la procedura di mobilità e hanno richiesto l'apertura di un confronto al Mise per discutere, attraverso anche un coinvolgimento delle segreterie nazionali di categoria, di piano industriale, delle sue ricadute, di certezze e prospettive e di strumenti di gestione”.
"Il settore farmaceutico - precisano Di Berardino e Fontanelli - è un pezzo importante per l'economia e la ricchezza di questo paese ed è una presenza fondamentale e caratterizzante per intere aree del nostro territorio, tra cui Pomezia. Non ci sono alibi per nessuno e per quanto ci riguarda non assisteremo inermi alla politica del carciofo, né avvalleremo giustificazioni di sorta. Seguiremo passo passo, la vertenza e i suoi sviluppi, decideremo insieme ai lavoratori e alle lavoratrici le iniziative necessarie, poiché non ci sono scorciatoie".