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Meno violazioni, ma più imprese irregolari. E grande disattenzione da parte delle aziende alla sorveglianza sanitaria e alla formazione dei lavoratori. Questo il quadro delle ispezioni del ministero del Lavoro secondo il Rapporto annuale diffuso oggi (venerdì 27 febbraio) sull’attività di vigilanza in materia svolta nel 2014 (scarica il pdf). Il primo dato che balza agli occhi è l’incremento del tasso di irregolarità: è del 68,4 per cento, ben tre in più dell’anno precedente. Le violazioni riscontrate sono state complessivamente 26.998, con una flessione del 18,4 rispetto al 2013.
Approfondendo nello specifico il settore edile, il Rapporto annuale del ministero del Lavoro segnala che il numero di illeciti di carattere prevenzionistico è sostanzialmente invariato. Al riguardo, il 37 per cento delle violazioni riscontrate nelle costruzioni sono connesse a rischio di caduta dall’alto, mentre il 19 per cento si riferisce a rischio elettrico, utilizzo di attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione collettivi e individuali. In diminuzione, invece, le sanzioni comminate con riferimento ai rischi relativi alle operazioni di investimento e seppellimento (pari al 3 per cento).
L’analisi dei dati, inoltre, evidenzia anche diversi punti critici nelle aziende. Il primo è l’insufficiente attenzione dei datori di lavoro riguardo i loro obblighi in materia di sorveglianza sanitaria dei lavoratori, formazione e informazione del personale (ciascuno pari al 12 per cento), seguito dalla carenza nella realizzazione di una completa e articolata valutazione dei rischi aziendali e interferenziali (oggetto del 7 per cento delle violazioni riscontrate). Infine, rimangono invariate le criticità connesse all’osservanza degli obblighi previsti in capo ai committenti e ai coordinatori negli appalti sia pubblici sia privati (cui è riferito il 10 per cento degli illeciti rilevati).