“Il ministro Tremonti evidentemente non ha mai svolto un'attività lavorativa in cui era a rischio la sua incolumità, altrimenti non avrebbe certo considerato 'roba' la legge sulla prevenzione nei luoghi di lavoro, addirittura un 'lusso che non possiamo permetterci”. Lo afferma oggi (26 agosto) la segretaria confederale della Cgil, Paola Agnello Modica. Secondo la dirigente sindacale, il ministro dovrebbe chiedersi se “l'incolumità e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici debbono essere subordinati alle esigenze dell'economia o viceversa?”.

Le parole di Tremonti "sono un grave insulto alla dignità di chi lavora per vivere e richiedono esplicite scuse ai tanti lavoratori e lavoratrici che hanno perso la vita o si sono infortunati o ammalati a causa del lavoro. La Cgil continuerà ad essere al fianco di questi uomini e di queste donne”.

La dirigente sindacale ha inoltre sottolineato l'impegno di migliaia di delegati, medici, tecnici grazie ai quale si è riusciti ad ottenere negli ultimi anni un andamento discendente di infortuni e di morti nei luoghi di lavoro, fino all'ottenimento di alcune normative in Europa e in Italia. “Queste leggi - ha concluso - vanno salvaguardate e rafforzate e soprattutto lo Stato deve imporne l'applicazione. Deriderle, lo ripetiamo, è un insulto a chi lavora che esige scuse”.