La Cgil e la Fisac siciliane hanno scritto ai candidati alla carica di Presidente della regione per chiedere loro di dire con chiarezza cosa intendano fare, se eletti, in tema di Riscossione e per garantire serenità e stabilità, rispetto dei contratti di lavoro e riconoscimento del ruolo e della professionalità, ai 700 lavoratori del settore. Su questo argomento Cgil e Fisac chiedono ai candidati un confronto pubblico con la partecipazione dei lavoratori di Riscossione Sicilia.
“Oggi- scrivono Mimma Argurio (Cgil) e Francesca Artista (Fisac)- si rende quanto mai necessario affrettare il passaggio del servizio da Riscossione Sicilia all’Ente nazionale Agenzia delle entrate Riscossione il quale disporrà di risorse economiche, infrastrutture e poteri che in Sicilia ancora oggi non esistono e che la nostra regione non può permettersi”. Il passaggio in questione viene stabilito dalla legge regionale 16/2017 che sancisce l’applicazione anche in Sicilia della legge nazionale 225/2016. La legge regionale prevede che il Governo regionale siciliano si attivi per stipulare, entro il 31 dicembre 2018, una convenzione con il Ministero dell'economia che assicuri il mantenimento dei livelli occupazionali del personale con contratto a tempo indeterminato in servizio alla data del 31 dicembre 2016, affidando il servizio di riscossione in Sicilia al nuovo Ente nazionale Agenzia delle Entrate Riscossione.
“Con il passaggio di funzioni ad Agenzia delle Entrate Riscossione – affermano Argurio e Artista- la Regione Sicilia non sarà più costretta a finanziare le perdite di una società, o peggio ancora di un Ente regionale, ad affrontare gli imponenti investimenti, necessari per raggiungere i livelli di servizio all’utenza dell’Ente nazionale, ad effettuare ulteriori tagli su personale e retribuzioni, come già fatto in questi ultimi anni”. Argurio e Artista rilevano che “il nuovo assetto può restituire ai cittadini siciliani un servizio efficiente, oltre che serenità ai lavoratori. Occorre dunque – sottolineano - dare rapidamente corso alla Legge regionale col passaggio di funzioni e personale al nuovo Ente economico attraverso il confronto al tavolo Stato-Regione già aperto dal Governo nazionale”.