“Per noi siciliani il fatto che quest’ anno il primo maggio si celebri a Pozzallo è doppiamente importante: perché l’isola continua a essere un fanalino di coda per quanto riguarda il lavoro, ma anche perché è il primo punto di approdo dei migranti, dal quale vogliamo fare partire un messaggio di pace e solidarietà assieme alla richiesta di adeguate politiche sull’immigrazione”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, che domani sarà a Pozzallo, assieme alla segretaria generale della Cgil Susanna Camusso.
Pagliaro sottolinea il fatto che “dal 2008 ad oggi sono andati in fumo in Sicilia 230 mila posti di lavoro e se la tendenza del calo generale dell’occupazione di cui parla l’Istat per il Paese nella sua rilevazione congiunturale sarà confermata , avremo in Sicilia altri 4 mila occupati in meno, vedendo passare il tasso disoccupazione dal 22,1% al 22,5%”. Pagliaro rileva che a “connotare la drammaticità della situazione nell’isola basta il dato della disoccupazione giovanile : il 57%”. Il segretario della Cgil Sicilia rileva che “guardando questi dati salta all’occhio che il Jobs act non ha avuto quegli effetti che il governo preconizzava. La strada è un’altra: occorre intervenire sulla domanda aggregata, incidendo cioè su consumi e investimenti, con politiche adeguate”. Un monito che Pagliaro rivolge anche al governo Crocetta: “Basta perdere tempo- dice- si avvii una stagione di riequilibrio dei conti, di rilancio della spesa per investimenti e di riforme, altrimenti sarà difficile avere un futuro positivo”.
Sicilia, Pagliaro (Cgil): dal 2008 persi 230.000 posti di lavoro
30 aprile 2015 • 00:00