Si conclude a Roma, il 19 febbraio, il viaggio della legalità della Cgil. Era partito lo scorso 27 ottobre da Milano nell'ambito della campagna nazionale “Legalità: una svolta per tutte”, e ha attraversato l’intera penisola. A distanza di due anni dalla passata campagna sui temi della legalità economica, la Cgil ha rilanciato il suo impegno mettendo in campo due ordini di iniziative. Da un lato una serie di appuntamenti di carattere nazionale incentrati sulle macro-aree di intervento su cui si focalizzano le proposte della confederazione: lotta alla criminalità organizzata, contrasto dell'evasione e regolamentazione del sistema degli appalti. Dall'altro lato l'avvio del viaggio. Sul sito della Cgil si possono consultare tutti i materiali e i documenti sulla campagna: schede di approfondimento, accordi, le tappe del viaggio.

A proposito delle tappe, il “pulmino della legalità” ne ha fatte ovunque: nelle fabbriche, nelle scuole, nelle aziende confiscate alla mafia, nei campi e nei porti delle regioni italiane. E giovedì 19 arriva alla Casa del Jazz di Roma (appuntamento alle 9.30, viale di Porta Ardeatina, 55), dove si tiene l'evento di chiusura della campagna.

All'appuntamento partecipano Gianna Fracassi, segretario confederale della Cgil; Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio; Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia; Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo economico e attività produttive Regione Lazio; Alfonso Sabella, assessore alla Legalità di Roma Capitale; Andrea Orlando, ministro della Giustizia; Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma; Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Roma. Le conclusioni sono affidate a Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. La diretta dell’evento è su RadioArticolo1.

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La Cgil ha promosso questa campagna perché “la legalità è un'urgenza, un valore capace di risollevare le sorti di un Paese compromesso, la soluzione nella lotta al malcostume. La legalità è una garanzia che non vuole promesse disattese, l'unica certezza capace di cambiare davvero le cose”. Un'urgenza che si sostanzia nei 'numeri': i fenomeni illegali, infatti, diffusi e trasversali in tutto il Paese, “costituiscono - spiega il sindacato - una zavorra per la nostra economia e il nostro futuro. La corruzione costa 60 miliardi di euro l'anno, l'evasione 135 e il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi”. Una 'torta' di circa 400 miliardi che immessi nel circuito 'legale' “rappresenterebbero il volano di cui il Paese ha bisogno per affrontare e risolvere il binomio crisi e sviluppo”.

Per la Cgil “attività imprenditoriali e prostituzione, proventi finanziari ed ecomafie, gioco d'azzardo e appalti, sono alcune delle voci che compongono il fatturato e gli utili della criminalità organizzata, nonché i temi che incrociano un altro inquietante fenomeno, la corruzione”. Zone 'nere' e 'grigie' che nella crisi “tendono ad aumentare perché i modelli e i settori di produzione sono più esposti al rischio di contaminazione da parte delle economie criminali e del malcostume”.

“Il nostro viaggio - ha ricordato Fracassi in una delle tappe - si conclude il 19 febbraio a Roma, ma la campagna non si chiude. Perché per noi rappresenta un'iniziativa politica importante. Il viaggio è stato molto positivo, non soltanto per denunciare che ci sono tante cose che non vanno, ma anche per dire che attraverso l'attività sindacale è possibile cambiare le cose. Abbiamo esperienze di contrattazione territoriale, dai patti per l'integrità ai patti per la legalità, che danno protagonismo alla nostra organizzazione, e che sono finalizzati a dire che cambiare si può. La fine del viaggio deve servire anche a rilanciare quei grandi temi politici, che devono stare alla base di una efficace lotta contro la illegalità e in modo particolare contro la corruzione, l'evasione fiscale e la criminalità organizzata”.