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“Un passo importante per poter ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini su tutto il territorio nazionale dopo anni di tagli al Sistema sanitario nazionale”. Così Cgil, Cisl e Uil a seguito della firma sul Patto per la salute avvenuta tra governo e Conferenza delle Regioni, che tuttavia, affermano i sindacati “ha recepito solo in parte le priorità da noi indicate”.
In particolare, sottolineano i sindacati: “la parte riferita al personale non raccoglie le precise richieste avanzate dal sindacato confederale e di categoria, sia sulle assunzioni che sul rafforzamento delle relazioni sindacali partecipative, per evitare inaccettabili invasioni di campo sulla materia contrattuale. Aspetto che dovrà essere necessariamente recuperato prima di dare attuazione all’intesa sul territorio”.
“È certamente importante - proseguono Cgil, Cisl, Uil - il finanziamento pluriennale, inserito nella legge di bilancio, ma il fabbisogno sanitario nazionale resta sottodimensionato e deve essere assolutamente adeguato. Un segnale positivo è rappresentato, finalmente, dall’abolizione del superticket così come auspicato nella piattaforma sindacale unitaria”.
Per le tre confederazioni “ciò non basta, ora bisogna passare dalle parole ai fatti e aprire un Cantiere di attuazione del Patto, per questo proponiamo alcuni temi da affrontare in specifici tavoli aperti anche alla partecipazione dei sindacati, a partire da quelli inerenti il personale. Gli altri temi prioritari del confronto riguardano: il rispetto dei Lea; lo sviluppo delle reti socio-sanitarie integrate territoriali; la legge sulla non autosufficienza; la prevenzione e promozione della salute. Argomenti di confronto dovranno essere anche: il piano di investimenti per l’edilizia, l’ammodernamento tecnologico e l’Hta per la valutazione delle prestazioni sanitarie; la ricerca; la partecipazione dei cittadini”.
“Per attuare il Patto, sia a livello nazionale, sia a livello territoriale, occorre definire subito con governo e Regioni appositi luoghi e modalità di confronto permanente e di partecipazione democratica, in cui accanto al ruolo delle Istituzioni, si possa esprimere la responsabilità dei cittadini e delle forze sociali di rappresentanza”, concludono Cgil, Cisl, Uil.