Continua il percorso contrattuale con la direzione di Seta, l’azienda del trasporto pubblico locale di Modena, segnando un altro passo in avanti per la risposta alla qualità del lavoro e alle esigenze del servizio. Nella giornata di ieri (29 marzo) è stato sottoscritto un importante accordo di stabilizzazione del personale precario, cioè i lavoratori assunti con contratto a termine.
In luogo delle normali previsioni di legge che prevedono la possibilità di effettuare contratti a termine per 36 mesi (per un massimo di 5 proroghe), l’accordo sottoscritto in data 29 marzo tra la Filt e la direzione aziendale comporta la conferma anticipata di 24 autisti (che rappresentano oltre il 60% degli attuali lavoratori a termine) che hanno iniziato del servizio prima del 31 luglio 2017.
"Un importante segnale, in termini occupazionali, anche al fine di migliorare il servizio esistente, e dare risposta alle problematiche più volte emerse a mezzo stampa, e una innovazione nelle relazioni sindacali e nelle prassi consolidate sino ad oggi con l’azienda. Questo dato si aggiunge a quanto già dichiarato a mezzo stampa, recentemente, sulla riapertura delle graduatorie, al fine di inserire una ventina di nuovi autisti nei tre bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza", commentano in una nota Filt Emilia-Romagna, Modena, Reggio Emilia, Piacenza.
Oltre all’accordo sulle stabilizzazioni, continua inoltre il confronto serrato sugli orari di lavoro e il tavolo si è riaggiornato in ulteriori momenti di confronto nel mese di aprile.
"Infine ci sembra doverosa una ulteriore precisazione a fini prettamente di giustezza di informazione, sul premio di risultato 2017. Come già dichiarato, il premio è stato percepito dal 92% dei lavoratori. Di questi, il 59% ha percepito oltre i 500 euro (sostanzialmente in linea con l’anno scorso, in cui il dato era del 62%) e il 23% ha percepito oltre i mille euro di premio (dato raddoppiato, giacché l’anno scorso era l’11%), con un aumento del premio massimo percepito di euro 238 rispetto all’anno scorso. A questi dati si aggiunge, come detto, il 20%, se il lavoratore decide di fruire dei nuovi servizi di welfare aziendale", conclude la nota.