Si svolge lunedì 24 aprile lo sciopero dei lavoratori di Seta spa, l’azienda modenese del trasporto pubblico locale. Lo stop, promosso dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal, sarà per l’intera giornata di lavoro. È anche previsto un presidio dei lavoratori davanti all’ingresso del deposito bus (strada Sant’Anna 210) dalle ore 8.30 alle 12.30.
Lo sciopero di lunedì 24 fa seguito a quello del 20 marzo scorso nell’ambito della difficile vertenza con la direzione di Seta “sui temi quali il ricorso massiccio allo straordinario, la scarsa manutenzione e vetustà dei mezzi, i problemi di sicurezza a bordo dei mezzi per cittadini e lavoratori”. I sindacati non accettano poi “le insinuazioni dei vertici di Seta sull’aumento delle assenze per malattia dei mesi scorsi, poiché l’azienda ha tutti gli strumenti per verificare assenze anomale e adottare i provvedimenti del caso. L’azienda continua invece a non affrontare il vero problema del massiccio ricorso allo straordinario, dei doppi turni e dei mancati riposi per gli autisti. Una parte consistente di autisti sono costretti a turni fino a 15 ore, di cui 13 alla guida dei mezzi”.
Assurdi anche “i provvedimenti disciplinari verso i lavoratori che hanno rifiutato di effettuare straordinari per problemi familiari, e sono stati sanzionati con cinque giorni di sospensione”. I sindacati sono anche stupiti del fatto che “a fronte del cambio di orario dei bus nei giorni pasquali, non sia stata data alcuna informazione agli utenti. Ciò dimostra anche un’evidente scarsa attenzione alle esigenze dell’utenza”.
I vertici di Seta, conclude la nota, la smettano “di buttare fumo negli occhi ai cittadini, fornendo una visione travisata del servizio alla quale credono solo loro. È necessario invece che Seta, e anche Amo, rispondano delle mancate comunicazioni agli utenti sulle pensiline, ultima quella di Pasqua, e non utilizzare semplicemente il sito per le variazioni orarie. Seta dovrà rispondere ai cittadini in caso arrivassero sanzioni economiche per omessa comunicazione. Soprattutto, la direzione aziendale di Seta smetta di lanciare temi che solo un tavolo di relazioni industriali può affrontare. Infine, l’azienda non può continuare a tenere in ostaggio il tavolo di armonizzazione sulla contrattazione di secondo livello insieme a Reggio Emilia e Piacenza”.