Sesto San Giovanni (Milano): venerdì 16 marzo sciopero del personale educativo dei servizi all’infanzia. "L’amministrazione comunale ha reso noto con un comunicato stampa la decisione di chiudere a partire dal prossimo anno educativo uno degli 8 nidi comunali, il nido XX settembre. A fronte di tale chiusura l’amministrazione ha dichiarato di voler ampliare l’offerta di posti attivando convenzioni con le realtà private presenti sul territorio", si legge in una nota della Cgil di Milano.
"Di fronte a tale scelta non possiamo che dirci contrari e preoccupati. Riteniamo assolutamente inaccettabili politiche di disinvestimento sulle realtà pubbliche a favore di convenzionamenti con i privati, che minano la qualità di un servizio che a Sesto vanta una tradizione di altissimo profilo. Esprimiamo profonda preoccupazione sul mantenimento degli standard qualitativi anche a fronte dello smantellamento in atto della equipe psicopedagica del Comune, che prima era formata da 3 professionisti e adesso è limitata ad una sola unità di personale, chiamata a vigilare sul rispetto degli standard di convenzionamento", continua la Cgil.
"Siamo altresì preoccupati per l’attuale situazione organizzativa di tutti i nidi comunali, che al momento vede una pesante carenza di organico. Tale carenza ha recentemente portato alla chiusura forzata anticipata di due nidi, e non permette il rispetto dei rapporti numerici educatrice – bambino previsti dalla normativa regionale. Siamo al fianco di educatori, delle famiglie e del comitato genitori nidi nella difesa di un servizio tanto delicato, e chiediamo all’Amministrazione un ripensamento su tale scelta", prosegue la nota.
"Chiediamo con forza un investimento sui servizi pubblici, a partire dalle assunzioni e dalle stabilizzazioni del personale, poiché solo attraverso l’investimento sul personale si potranno garantire sia il mantenimento della gestione pubblica che il mantenimento dei livelli di qualità che hanno reso i nidi di Sesto San Giovanni un modello per tutte le altre realtà educative del territorio", conclude la Cgil di Milano.