“La sentenze emessa dal Tribunale di Foggia nel processo Medioevo deve essere d’incoraggiamento per tutti gli imprenditori di questa provincia che subiscono ricatti o prevaricazioni nella loro libera attività. Bisogna aver fiducia nelle istituzioni e proseguire assieme nella lotta contro ogni forma di criminalità”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil di Capitanata, Filomena Trizio dopo le condanne per le estorsioni denunciate da alcuni operatori turistici di Vieste.
 
Per la Cgil la legalità è da sempre pre-condizione necessaria il risanamento e per lo sviluppo. “Senza legalità non c’è qualità del lavoro, non ci può essere giusta retribuzione né sicurezza. L’illegalità in ogni sua forma – i fenomeni criminali ma anche lo sfruttamento del lavoro o l’evasione fiscale - è un cancro che sottrae enormi ricchezze allo Stato. A pagare sono gli imprenditori che vogliono investire nel rispetto delle leggi, quei lavoratori che a valle subiscono le conseguenze di un sistema distorto e non regolare, tutti i cittadini che vedono sottratte ingenti risorse che potrebbero essere destinate allo sviluppo e al miglioramento dei servizi per la collettività”.
 
Per il segretario generale della Cgil, Trizio, vi è pertanto “la necessità di fare fronte comune contro tutte le illegalità. Un passo importante in questo senso sarebbe la formalizzazione in provincia di Foggia dell’associazione antiracket, con il sistema d’impresa in prima linea nel promuoverla”.