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La Regione autonoma della Sardegna ha presentato l’ultimo rapporto sul Piano Sulcis, comprensivo degli aggiornamenti effettuati rispetto al precedente del 13 aprile 2015. Tra i dati spicca quello relativo alla fiscalità di vantaggio introdotta, un regime fiscale e contributivo della Zona franca urbana per le micro e piccole imprese finanziato con un fondo di 124,9 milioni di euro. Le realtà aziendali che occupano sino a 50 addetti ammesse al beneficio sono 4.375.
Il report comprende ed elenca lo stato di attuazione degli interventi: oltre al provvedimento riguardante il fisco, quelli sulla salvaguardia del tessuto produttivo, sulla grande impresa e l’energia, sulle bonifiche, sul Parco geominerario, sulle infrastrutture, sulle filiere agroalimentare e del turismo, sulle politiche del lavoro e di sostegno al reddito. L’intervento sulla fiscalità di vantaggio rappresenta un punto di forza del piano, che dovrebbe – grazie anche al ‘Bando di idee per il Sulcis’ – contribuire al cambiamento strutturale della disastrata situazione economica del territorio.
Potrebbero sembrare poche le 4.375 imprese che hanno fatto richiesta di ammissione ai benefici della fiscalità di vantaggio, sono invece un’importante realtà che cresce giorno dopo giorno. I dati rilevati dall’Agenzia delle entrate e dal ministero dello Sviluppo economico, aggiornati al 2 settembre, parlano chiaro. Dopo 12 mesi dal varo del provvedimento, sono già 3.282 le imprese che usano effettivamente il beneficio fiscale, che prevede di compensare il peso delle imposte, sia quelle di competenza comunale che quelle statali (dall’Ires all’Irpef e all’Irap alle imposte sugli immobili). Si tratta in pratica di una vera e propria esenzione, riequilibrata con le risorse assegnate dal fondo finanziato dal Piano Sulcis.
Il dato più importante è tuttavia la crescita delle imprese beneficiarie: nei precedenti rilevamenti (report) erano 2.572, poi 2.932, fino all’attuale sitima, secondo la quale si sfiorano le 3.300 unità, per un beneficio fiscale e contributivo complessivo di oltre 31 milioni di euro, cifra pari a un terzo delle risorse assegnate. Un trend in evidente crescita, che consentirebbe di avere risorse per almeno altri tre anni. È ancora presto per parlare di inversione di rotta nell’ambito della situazione economica del territorio, epperò i dati sono confortanti: si tratta di una quota importante di economia che traina opportunità di lavoro e occupazione “diversa” e che può favorire un cambiamento reale.
Le aziende beneficiarie sono ben distribuite in tutto il territorio, e così pure le percentuali di risorse assegnate. Tra le realtà imprenditoriali, fanno la parte del leone quelle delle città ex capoluogo Carbonia e Iglesias, che assieme raggruppano circa il 50% delle imprese finanziate. Il dato, secondo il coordinatore del Piano Sulcis, ed ex presidente della Provincia, Salvatore Cherchi, è suscettibile ancora di ulteriori miglioramenti: “Circa un quarto delle imprese ammesse al beneficio fiscale e contributivo – osserva – non ne sta ancora effettivamente usufruendo”.
In un sistema dove a prevalere sono le diseconomie e i ritardi burocratici, capace di produrre un’enorme mole di disagi e una giungla di provvedimenti e tassazioni che spesso spingono i piccoli imprenditori a gesti estremi e a grandi rinunce, nel Sulcis un provvedimento “reale” a favore della piccolissima impresa sta cominciando a dare i suoi frutti.