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Il concorso per 12mila assunzioni nell'istruzione non risolve i problemi della scuola. Il Consiglio dei ministri di venerdì sera ha dato via libera a 11.892 nuove assunzioni, annunciando la pubblicazione del bando per il 24 settembre, il primo dal 1999. E tutti i lavoratori che da anni sono in graduatoria? I sindacati hanno manifestato i loro dubbi sul primo provvedimento del governo Monti al ritorno dalle ferie.
Il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, naturalmente ha difeso la decisione uscita dal Cdm. "In questo momento di difficoltà - ha dichiarato - il fatto di procedere a un numero così elevato di assunzioni è un buon segnale per la scuola e per il paese".
Ma - come detto - le organizzazioni dei lavoratori non sono convinte. "E' certamente positivo aver garantito anche quest'anno le immissioni in ruolo di docenti, dirigenti e personale Afam, ma non basta". Questo è stato il commento del segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, rilasciato dopo l'annuncio del concorso.
Il ministro, a suo avviso, "quando giustamente parla di giovani dimentica che anche i precari sono giovani e da anni garantiscono, con impegno e con competenza, il servizio nelle scuole. Molti di loro anche quest'anno non avranno più supplenze e saranno disoccupati. Nel Sud la situazione è particolarmente drammatica".
Il concorso per 12mila posti è senz'altro positivo, ma il sindacato invita Profumo a dire "come intende concretamente garantire lo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento nei prossimi anni. Per questa ragione occorre cambiare le modalità con le quali vengono definiti gli organici, garantendo più posti disponibili e una programmazione pluriennale di stabilizzazioni".
Sulla scuola si è già abbattuta la scure della spending review. "Si rischia nei prossimi anni di avere pochi spazi sia per i precari che per ipotetici concorsi", avverte il sindacato della conoscenza. "Sarebbe saggio tornare a parlare d'investimenti nella scuola pubblica - conclude - perché i tagli hanno determinato l'impossibilità di garantire una qualità accettabile di offerta formativa in tantissimi territori. Chiediamo meno propaganda mediatica e più interventi concreti".
Stesse perplessità sono arrivate dagli altri sindacati. Come la Cisl Scuola, che ha chiesto di conoscere subito le procedure e i requisiti per il concorso. "Non vorremmo che si corresse, come altre volte, il rischio di trasformare un'opportunità in un'ennesima occasione di tensioni e conflitti", ha aggiunto. Critico anche l'ex ministro dell'Istruzione del Pd, Giuseppe Fioroni. Il concorso "ha ancora vecchie regole - ha spiegato - che non fanno della scuola italiana una scuola normale. Si intende dare vita a un concorso che farà rinascere ulteriori graduatorie che resteranno in vita all'infinito?".