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Mobilitazione degli studenti in tante piazze italiane: "Siamo in mobilitazione per il futuro che ci hanno tolto: il 27 Settembre eravamo in un milione in tutto il Paese e non era che l’inizio”, dichiara Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. Che aggiunge: “Servono finanziamenti immediati per garantire una legge nazionale sul diritto allo studio, trasporti gratuiti, edilizia scolastica sicura e un’immediata inversione di rotta contro le nuove linee guida Pcto (ex alternanza scuola lavoro)”.
“Il 5 Novembre l’Unione degli Studenti è stata convocata dal ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti e abbiamo ottenuto il non rinnovo degli accordi tra Miur e Mc Donald's, ora vogliamo fuori dalle scuole ogni ente inquinante e multinazionali che non fanno formazione per passare dalle parole ai fatti” - continua l’Unione degli Studenti -. In questa nuova legge di bilancio targata M5S-Pd non esiste nessun reale investimento sulla scuola ed ancora una volta i diritti ed i bisogni degli studenti sono fanalino di coda delle priorità del Governo italiano”
“Oggi anche gli studenti universitari sono in piazza - dichiara Camilla Guarino, coordinatrice di Link Coordinamento Universitario - perché in Italia oltre 20.000 studenti idonei sono esclusi/e dai posti alloggio, in tantissime regioni ancora non si raggiunge la copertura totale delle borse di studio, e i nostri diritti e il nostro futuro vengono costantemente calpestati. Ci stiamo mobilitando da settimane, da nord a sud del Paese, per chiedere un diritto allo studio garantito a tutte e tutti, un rifinanziamento complessivo dell'università e della ricerca, dopo anni in cui non è stato fatto nulla da parte di tutti i governi. Abbiamo costruito una proposta di Università del Futuro per chiedere quello che ci spetta da anni: borse e alloggi per tutti, un’università realmente accessibile per il futuro del Paese, per il futuro di tutte e tutti noi”.
Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza, conclude: “Per fermare il cambiamento climatico occorre un forte investimento in istruzione, ricerca e innovazione del modello produttivo. Una politica ambiziosa dovrebbe iniziare da un grande piano per la mobilità pubblica gratuita ed elettrica, garantendo un diritto insieme all’abbattimento delle emissioni, oltre a creare numerosi posti di lavoro. Il Governo propone invece scarsi investimenti, ed evita di prendere le risorse dove sarebbe più giusto. Vogliamo una patrimoniale sulle grandi ricchezze e una maggiore tassazione della speculazione finanziaria, per recuperare i finanziamenti necessari all’istruzione e alla riconversione ecologica. Il 29 novembre torneremo in piazza con Fridays for Future per il quarto sciopero globale, per ottenere scelte radicali per il nostro futuro”.