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A mezzanotte del 1° settembre si è conclusa la cosiddetta fase B della lotteria delle assunzioni nella scuola, la nuova tranche di immissioni in ruolo prevista con il meccanismo molto farraginoso contenuto nella “Buona Scuola”. I precari hanno ricevuto entro mezzanotte le mail di assegnazione delle cattedre, anche molto lontane, che dovranno accettare, pena l’uscita definitiva dalle graduatorie. Nonostante questo meccanismo coercitivo, e nonostante le promesse del governo, molte cattedre rimarranno scoperte e così molto probabilmente anche la "supplentite" non avrà termine. Insomma: un inizio anno in salita e ancora molta confusione.
Proprio in questi giorni si è scatenata un dura polemica tra associazione dei presidi (Anp) e sindacati della scuola. L’antefatto: nei giorni scorsi Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda avevano presentato un documento, una sorta di manuale, che forniva indicazione su come cercare di “lenire” gli effetti della legge 107, cioè la riforma targata Renzi che i sindacati hanno osteggiato. Di qui l’accusa dell’Anp ai sindacati che, secondo i presidi, vorrebbero fomentare “inutili tensioni”.
Ma le organizzazioni dei lavoratori della scuola non ci stanno. "Non è proprio accettabile il contenuto del documento con cui l'Anp ci accusa di voler fomentare, con le nostre indicazioni sull'applicazione della 107, '’inutili tensioni'”, si legge in un comunicato dei segretari generali dei suddetti sindacati. "Ma quale sabotaggio della legge, ma quale disobbedienza – affermano Pantaleo, Scrima, Turi, Nigi e Di Meglio –. Legga con più attenzione e meno pregiudizi quanto abbiamo scritto, l'Anp: si accorgerà che il nostro invito è a far valere la disciplina legislativa e contrattuale esistente nei punti che restano pienamente in vigore, non essendo stati abrogati dalla legge 107. Anche quelli, se pure non piacciono a qualcuno, vanno attuati e applicati. Né si può tollerare che si consideri eversiva l'espressione di opinioni e pareri di un organo collegiale".
"Non accettiamo da nessuno, men che meno dall'Anp - stigmatizzano i sindacati di categoria - lezioni di educazione civica. Addirittura vergognoso diffondere ingiustificati allarmismi sui disagi che potrebbero scaturire da paventate agitazioni sindacali: se c'è una dote che non fa difetto ai lavoratori della scuola e a chi li rappresenta è il senso di responsabilità”. “Diversamente – proseguono i sindacalisti – non avrebbe potuto reggere, in questi anni, un sistema tartassato oltre ogni limite di decenza e di sopportazione ".
"Per quanto ci riguarda – concludono – abbiamo sempre rifiutato di considerare la dirigenza scolastica una controparte dei docenti e del personale Ata: in questo senso anche le nostre 'linee di possibile comportamento'’ sottolineano l'importanza di una corretta e positiva relazione tra tutte le componenti della comunità scolastica, dentro laquale, e non contro la quale, si afferma e si consolida anche l'indispensabile profilo di una leadership autorevole. Anni luce dalla filosofia che traspare nella nota Anp”, questa sì, aggiungono, “foriera di inutili e pericolose tensioni, che non aiutano certo a rasserenare gli animi, né la scuola a funzionare meglio".