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Si è svolto ieri alla Camera dei deputati il secondo incontro tra le 32 associazioni dell'appello "La Scuola che cambia il Paese" e i parlamentari della VII Commissione. Sono intervenuti i deputati Milena Santerini (Per l'Italia), Titti di Salvo, Teresa Piccione, Filippo Fossati e Anna Ascani (Pd) (il testo integrale dell'appello).
Dopo settimane di sollevazione unanime, totale e trasversale del mondo della scuola, il 5 maggio lo sciopero generale unitario del settore ha visto un'adesione larghissima di docenti e personale ATA, ma anche la grande partecipazione di studenti e genitori: tutto il mondo della scuola, unito, ha chiesto di cambiare davvero questa riforma. È una richiesta fortissima che non può essere ignorata e che, infatti, ha già prodotto delle aperture al confronto e prime, parziali e insufficienti, modifiche al testo del ddl.
Ma non bastano incontri tardivi e piccoli aggiustamenti per raccogliere la forte spinta al cambiamento lanciata dalle piazze del 5 maggio. Per cambiare davvero la riforma è necessario modificare radicalmente i punti fondamentali del provvedimento:
1. riequilibrio del ruolo del preside nella scuola della cooperazione, eliminando anche il meccanismo di chiamata diretta dei docenti;
2. assunzioni e organico funzionale in tempi utili per il regolare avvio dell'anno scolastico, anche ricorrendo allo stralcio;
3. approvazione e finanziamento della legge nazionale sul diritto allo studio;
4. finanziamenti privati aggiuntivi, non strutturali, finalizzati al contrasto delle diseguaglianze;
5. promozione dell'apprendimento permanente, anche attraverso un adeguato investimento di organico funzionale;
6. valorizzazione del lavoro della scuola nel rispetto della funzione contrattuale;
7. deleghe non lasciate in bianco e senza un reale confronto con le rappresentanze della scuola.
Le aperture al confronto del Parlamento sono un passo avanti, ma devono concretizzarsi in modifiche radicali, concrete e incisive, altrimenti ne uscirà una riforma confusa e contraddittoria oltreché ancora sbagliata nell'impianto di fondo. I parlamentari e il governo abbiano il coraggio e la lungimiranza di ascoltare davvero il popolo della scuola, che ha manifestato il 5 maggio, perché non è buona una riforma senza il consenso di chi in essa vive.
Le organizzazioni promotrici:
Agenquadri, AIMC, ARCI, AUSER, CGD, CGIL, CIDI, CISL, CISL Scuola, Edaforum, EXODUS ONLUS, FNISM, FLC CGIL, Forum Terzo Settore, IRASE, IRSEF-IRFED, Legambiente, Legambiente Scuola e Formazione, Libera, Link - Coordinamento Universitario, MCE, Movimento Studenti di Azione Cattolica, Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica, Proteo Fare Sapere, Rete della Conoscenza, Rete degli Studenti Medi, Rete29Aprile, UCIIM, UDU, Unione degli Studenti, UIL, UIL Scuola