Sono 2.500 i posti di lavoro a rischio nel settore delle pulizie nel corso del 2010 con pericolose ricadute sui livelli igienici, sulla manutenzione ordinaria e sulla sicurezza delle scuole. E’ quanto si apprende in una nota della Filcams Cgil. Queste, si legge nella nota, “sono le conseguenze negative della direttiva (Miur 9537) emanata nel dicembre scorso dal ministero dell’Istruzione e denunciate stamani (3 febbraio) nel corso di una conferenza stampa congiunta, dalle associazioni datoriali Ancst-Legacoop, Federlavoro-Confcooperative e Fiseanip-Confindustria, congiuntamente alle organizzazioni sindacali dei lavoratori del comparto Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil”.

La direttiva ministeriale,
prosegue il comunicato, prevede “una diminuzione del 25 per cento del finanziamento per gli appalti di pulizie e altre attività ausiliarie, non fondata su reali esigenze di servizio, ma esclusivamente su ragioni di taglio indiscriminato della spesa pubblica e con effetti immediati. Di conseguenza, le aziende coinvolte, imprese industriali e cooperative - aggiunge la nota -, si vedranno costrette nei prossimi giorni ad attivare procedure di riduzione del personale, innescando un conflitto sociale che potrà avere conseguenze preoccupanti, soprattutto al Sud. Va ricordato, che questo settore è sprovvisto di ammortizzatori sociali, fatte salve le misure eccezionali e provvisorie varate dal governo, comunque limitate nel tempo e presumibilmente insufficienti a far fronte all’emergenza che si sta determinando”.

Associazioni datoriali e organizzazioni sindacali
, conclude il comunicato, “chiedono l’apertura di un tavolo di confronto con la conferenza Stato-Regioni data la competenza in materia, oltre che rivendicare dal ministero dell’Istruzione la revoca della direttiva Miur 9537 e la sospensione immediata della stessa, in attesa di una pronta soluzione della vertenza”.