“Una scelta vergognosa che rappresenta uno ‘schiaffo’ a tutti quei contribuenti onesti che pagano le tasse nel rispetto civico della legge. E’ estremamente ingiusto premiare chi ha violato la legge esportando capitali all’estero: così si mortificano i contribuenti onesti, fedeli allo Stato e all’etica civica”. E’ il commento del segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, in merito al provvedimento sullo scudo fiscale.

“Una norma - rileva il dirigente sindacale - che costituisce un precedente grave e inaccettabile, resa ancor di più intollerabile con l’impunità per falso in bilancio e per reati penalmente perseguibili come la falsa fatturazione. A differenza degli altri paesi, lo scudo fiscale in Italia prevede l’anonimato per gli evasori e prospetta una via lecita al riciclaggio, stabilendo un’aliquota irrisoria che varia dall’1 al 5% mentre in Gran Bretagna e negli Stati Uniti è oltre il 40% senza alcuna ‘garanzia’ di anonimato”.

Per Megale “è fuorviante chiamarlo ‘scudo’ perché nel merito la norma rappresenta un vero e proprio condono e che apre la via ad ulteriori condoni a scapito dei milioni di contribuenti onesti, a partire dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, che continuano a pagare le tasse anche più del dovuto e vedono ridursi i loro redditi. Al contrario - chiede il segretario confederale -, andrebbe rilanciata la lotta all’evasione e all’elusione fiscale e al lavoro nero, ripristinando le norme antievasione quali la tracciabilità cancellate dall’attuale governo, a partire dal limite per l’emissione di assegni trasferibili e l’obbligo dell’elenco clienti/fornitori, anche con un decreto d’urgenza”.