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“Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di un grande esponente del mondo accademico, un economista del lavoro di spicco, un autorevole studioso”. Così la Cgil dopo la notizia della morte del professor Carlo Dell’Aringa, avvenuta nella tarda serata di martedì 18 settembre in Corsica, a seguito di un infarto. “L'Italia perde un uomo che non ha mai smesso di cercare e proporre soluzioni ai problemi del mondo del lavoro”, continua la Cgil: “Di lui ci mancheranno la capacità di guardare lontano, di analizzare i fenomeni, di cercarne le ragioni profonde”.
Carlo Dell’Aringa avrebbe compiuto 78 anni a novembre. Nato nel 1940, si laurea nel 1963 alla Cattolica di Milano in Scienze politiche, conseguendo poi il dottorato all'Università di Oxford. Nel 1982 diviene professore ordinario di Economia politica alla Cattolica, cattedra che manterrà per tutta la sua carriera, nel 2015 gli viene attribuito il titolo di professore emerito. Accanto all’impegno accademico negli ultimi anni aveva aggiunto l’impegno istituzionale: eletto deputato nel 2013 con il Partito democratico, viene nominato sottosegretario al ministero del Lavoro del governo Letta e componente di commissioni parlamentari (Lavoro e Bilancio). Dell’Aringa è stato anche consigliere del Cnel, presidente dell'Aran (dal 1995 al 2000) e commissario straordinario dell’Isfol (dal 2001 al 2004).
“Una grave perdita per il Paese e per il mondo del lavoro. Con i suoi studi e le sue intuizioni Carlo Dell’Aringa è stato un punto di riferimento per tutte le parti sociali, indicando sempre soluzioni innovative per la modernizzazione del mercato del lavoro italiano e per il benessere sociale e collettivo”, commenta la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, evidenziando anche il suo “approccio dialogante e aperto alla ricerca di un compromesso, ma sempre con un rigore morale e scientifico. I suoi scritti resteranno per tutti un punto di riferimento”.